Donald Trump ha intentato una causa in Florida chiedendo un’ingiunzione preliminare contro Twitter, mentre si adopera per ripristinare il suo account in modo permanente. Trump sostiene, come previsto, che il divieto viola i suoi diritti del Primo Emendamento, ma anche la nuova legge sui social media della Florida firmata dal governatore Ron DeSantis all’inizio di quest’anno.
La causa fa molte argomentazioni prevedibili secondo cui Twitter è ‘una delle principali vie del discorso pubblico’ e che ‘esercita un grado di potere e controllo sul discorso politico in questo paese che è incommensurabile, storicamente senza precedenti e profondamente pericoloso per aprire un dibattito democratico’.
Donald Trump ha citato una legge approvata in Florida ma non entrata in vigore
I tweet dell’ex presidente erano una frequente fonte di polemiche, non solo perché li usava spesso per intimidire gli oppositori politici e annunciare cambiamenti di personale (prima che le persone coinvolte lo sapessero), ma perché condivideva anche un flusso costante di disinformazione, contenuti razzisti e incoraggiava la violenza.
Dopo anni di proteste da parte del pubblico per il loro rifiuto di far rispettare le proprie regole contro gli account dell’allora presidente, Twitter e Facebook hanno iniziato lentamente a reprimere, etichettando molti dei suoi tweet come potenzialmente fuorvianti, specialmente riguardo al COVID-19 e ai risultati delle elezioni. Le cose sono precipitate in seguito al tentativo di insurrezione del 6 gennaio in cui l’ex presidente ha incoraggiato i suoi seguaci a prendere d’assalto il Campidoglio nel tentativo di fermare il trasferimento pacifico del potere.
La nuova causa cita una legge approvata in Florida a maggio che impedirebbe ai siti di social media di ‘consapevolmente’ depiattare i politici. Dal momento che la legge della Florida non è entrata in vigore – e ci sono ottime probabilità che non lo farà mai – non è chiaro quanto successo avrà la strategia di Trump.