Il presidente Nayib Bukele ha twittato che 0,00599179 bitcoin, ovvero quasi 300 dollari, sono stati estratti grazie ad un vulcano. “Stiamo ancora testando questo nuovo sistema, ma è il primo mining di #Bitcoin alternativo che avviene con l’aiuto di un vulcano”.
Martedì, il presidente ha twittato un video di 25 secondi che mostra alcuni container con il marchio del governo colmi di Bitcoin e installati dai minatori nei pressi di un vulcano, In El Salvador, quasi un quarto della produzione energetica interna proviene dall’energia geotermica.
Questa non è tecnicamente la prima volta che i vulcani sono utilizzati per l’estrazione di bitcoin, ma è la prima volta che avviene con questo rapporto dispendio energico/quantità estratta. L’Islanda ha utilizzato l’energia geotermica per estrarre criptovalute per anni. Lì, così come in Norvegia, quasi il 100% di tutta la produzione di energia è rinnovabile. Inoltre, i minatori di criptovaluta sfruttano l’energia idroelettrica e geotermica a basso costo per alimentare le macchine.
Le basse temperature in questi paesi aiutano anche a ridurre i costi raffreddando naturalmente i server dei computer necessari per il mining. Il presidente Bukele aveva incaricato la società elettrica geotermica statale, LaGeo SA de CV, di rendere economiche le strutture per l’estrazione di bitcoin, twittando a giugno che sarebbero state 100% pulite, 100% rinnovabili, con 0 emissioni.
Tuttavia, la situazione politica del Paese non è tranquilla. Il presidente Bukele si è recentemente dichiarato dittatore quando sono scoppiate le proteste contro di lui. I bancomat Chivo, collegati alle transazioni di bitcoin, sono stati incendiati di recente, il 15 settembre. In precedenza i cittadini hanno riscontrato numerosi problemi. Non riuscivano ad inviare denaro ai parenti all’estero o ad acquistare una semplice tazza di caffè nel paese. La scelta che sembra lungimirante di adottare il Bitcoin come valuta ufficiale si sta rivelando un ulteriore mezzo a favore del presidente e la sua presa di potere.