Chi vive a Roma sa quanto sia stato doloroso dire addio al noto Planetario. Dopo ben sette anni però qualcosa bolle finalmente in pentola. Gli astronomi durante la conferenza stampa svoltasi nel planetario stesso, hanno presentato le novità high tech che caratterizzeranno questa riapertura.
Fin dal 1928 a Roma era in voga un Planetario che inizialmente si trovava nell’aula ottagona delle Terme di Diocleziano, nei pressi dell’attuale Piazza della Repubblica, per intenderci). Negli anni Ottanta finì la sua attività per poi riaprire nel 2004 nel quartiere Eur, con il nome di Planetario e museo astronomico. Ciononostante chiuse per l’ennesima volta, in quanto nel 2014 avvennero urgenti lavori di manutenzione.
“In tutti questi anni abbiamo portato avanti le attività di didattica e divulgazione in forma nomade e ridotta, con un piccolo planetario gonfiabile allestito prima presso Technotown e poi al Museo di Zoologia”, spiega Stefano Giovanardi, del team di astronomi di Zètema e curatori scientifici del Planetario. “Nel 2017 e 2018 ci siamo spostati all’Ex Dogana di San Lorenzo, dove ci è stato messo a disposizione un planetario digitale per la prima volta. Poi con la pandemia abbiamo dovuto svolgere attività ed eventi online”.
Planetario: le novità sulla nuova riapertura
Prima della chiusura il Planetario di Roma ospitava, nella sua cupola di 14 metri di diametro, un proiettore ottico formato da due semisfere illuminate dall’interno e dotate di piccoli fori in grado di proiettare 4500 stelle sulla superficie interna della cupola. A questi si aggiungevano 5 proiettori per i pianeti e 12 proiettori per diapositive che proiettavano un’unica immagine su tutta la cupola.
Con la nuova riapertura, invece, il museo sarà caratterizzato da un sistema di videoproiettori ad altissimo contrasto e con risoluzione 4K, capaci di ricostruire la superficie dei pianeti, della Terra della Luna e di Marte.
“Sono convinto che il planetario rivesta un’importante funzione sociale nei nostri tempi – continua Giovanardi -. Offre a tutti i cittadini la possibilità di conoscere il cielo e l’universo, di avvicinarsi alle scienze, e di prendere consapevolezza del nostro posto nel Cosmo. In particolare, un planetario digitale come quello di Roma permette di cambiare punto di vista e ammirare la Terra dallo spazio, proprio come gli astronauti: è un’esperienza emotiva potente che può sostenere il racconto della crisi climatica del nostro pianeta”.
Insomma, quando aprirà? Virginia Raggi parla di un generico inizio del 2022.