Continuano i rincari per gli automobilisti del nostro Paese. Infatti, i prezzi continuano a salire e ciò è dovuto all’aumento del prezzo del petrolio. Inoltre, ciò è dovuto anche alla decisione dell’Opec+ – l’Organizzazione dei principali Paesi esportatori di petrolio – di far sì che ci fossero aumenti a novembre per la produzione di solo 400mila barili al giorno, soprattutto la grande richiesta che c’è in questo periodo di ripresa economica post-Covid.
In base a ciò che ha detto il Ministero della Transazione ecologica, il prezzo medio della benzina la scorsa settimana in self service è cresciuto di 1,05 centesimi ed ora è di 1,678 al litro. Anche il diesel non scherza, il quale è salito di 1,3 centesimi a 1,537 al litro. In base a ciò che ha calcolato il Codacons, gli aumenti della benzina andranno a produrre un aggravio di spesa di 357 euro in più annui a famiglia, mentre saranno 328 per il diesel
.“La benzina continua ad aumentare e costa oggi il 17% in più rispetto all’inizio dell’anno, e il +21,4% rispetto allo stesso periodo del 2020”, ha spiegato il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi, “questo significa che un pieno di verde costa oggi +12,2 euro rispetto a inizio anno, +15 euro sul 2020”.
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha denunciato il tutto: “Schizzano verso l’alto i prezzi dei carburanti. La benzina svetta a 1,662 euro al litro, un vero e proprio livello da record dal 15 ottobre 2018, mentre il gasolio, che è arrivato al prezzo di 1,510 euro al litro, tocca il valore massimo dal 3 giugno 2019, quando si attestò a 1,514 euro al litro. Gli aumenti sono vertiginosi e iniziano a diventare insostenibili“.
Solamente due settimane fa, la benzina aveva toccato i massimi da sette anni con il prezzo in modalità self, il quale è pari a 1,670 euro.