WhatsApp ha fatto parlare di sé negli ultimi giorni, a causa del clamoroso bug che ha messo fuorigioco la piattaforma di messaggistica – così come le altre app appartenenti alla galassia di Facebook – per più di 7 ore lo scorso lunedì. In assenza della principale piattaforma di messaggistica istantanea, sempre più utenti hanno deciso di ancorarsi a Telegram per le loro comunicazioni quotidiane.
Il passaggio da WhatsApp a Telegram del pubblico non è però un qualcosa di estemporaneo dovuto ad un bug del primo servizio, ma bensì un’esperienza che oramai si sta radicando nel tempo. Per analizzare questo fenomeno è necessario tornare sulle ultime novità di WhatsApp, novità che hanno fatto storcere il naso a molti utenti.
Ad inizio anno, gli sviluppatori hanno reso note le nuove condizioni imposte dalla chat per la condivisione dei contenuti. Stringendo ancora di più il suo legame con Facebook, WhatsApp si riserva ora di condividere le informazioni riservate degli iscritti proprio con il social network. La condivisione delle informazioni è necessaria per una rimodulazione delle pubblicità sullo stesso social network.
In pratica, gli sviluppatori hanno trasformato una possibilità dei singoli iscritti in un obbligo di consenso. Chi non accetta i nuovi termini imposti da WhatsApp, infatti, dallo scorso 15 Maggio non può più utilizzare il servizio, né tantomeno accedere alla stessa piattaforma.
Proprio tale scenario, a discapito dei bug temporanei che interessano WhatsApp, sta spingendo sempre più persone a scegliere Telegram come piattaforma di riferimento per la messaggistica istantanea.