La nuova serie di foldable presentata da Samsung ha fatto davvero un grande step in avanti sia sotto il profilo tecnologico che quello dell’affidabilità: lo abbiamo visto recentemente con Galaxy Z Flip 3 e oggi lo andiamo a scoprire con Z Fold 3, un prodotto che si pone al top della gamma di prezzo dei dispositivi mobile di casa Samsung. Ma lo fa con così tanti miglioramenti che chi ha usato Fold di prima generazione potrebbe trovarsi tra le mani un dispositivo del tutto nuovo, a partire dal pannello secondario con refresh rate a 120Hz e un aggiornamento hardware che parte dal processore per arrivare fino agli ultimi standard in termini di connessione e memoria del dispositivo. Di certo rimangono tanti interrogativi sulla categoria di utenti a cui questo Z Fold 3 si rivolge, e soprattutto sulla resistenza a lungo termine del meccanismo di apertura e chiusura del display, così come del pannello pieghevole, ma rimane il fatto che questo Foldable è senza ombra di dubbio il più avanzato e affidabile presente attualmente sul mercato. Ma siamo davvero pronti per una considerevole diffusione di pieghevoli in questo 2021?
Design e meccanismo di chiusura/apertura
Uno degli aspetti più solidi di questo device è quello della sua costruzione e del design adottato: è al tempo stesso molto resistente e premium da usare e tenere in mano. La cerniera, rifinita con un meccanismo molto robusto, è dura da aprire e chiudere e questo crea nell’utilizzo di tutti i giorni qualche piccolo inconveniente. Spesso infatti ci si ritrova a dover aprire il device senza trovare però nessun appiglio sui bordi del device. Huawei Mate XS aveva trovato una buona soluzione con il pulsante di apertura che facilitava questa operazione, ma questo Z Fold 3, a causa di un meccanismo tanto robusto, ottiene l’effetto opposto. C’é da dire però che una volta aperto lo smartphone non si andrà a chiudere involontariamente con la minima pressione, ma regge bene persino durante le fasi più concitate, come quelle del gaming.
Migliorato anche il peso e lo spessore rispetto alla generazione precedente: stiamo parlando di pochi grammi e pochi decimi di millimetro (282g vs 271g; 6,9mm vs 6,4mm), eppure la percezione in mano è migliorata, soprattutto per lo spessore ridotto. Il peso purtroppo rimane un problema, in particolare utilizzandolo per molto tempo. Nonostante i 271g siano ben distribuiti una volta che il device è stato aperto, tenerlo in mano per il tempo necessario a concludere un lavoro o anche per vedere un film in streaming porta ad una certa sofferenza sulle mani e in tasca se non stringiamo bene la cintura rischieremo di perdere i pantaloni. Una volta chiuso le dimensioni diventano più compatte in larghezza di un normale smartphone, anche se lo spessore raddoppia, arrivando quasi ad 1,4 centimetri. In generale le rifiniture e la scocca completamente in metallo aiutano nella sensazione di robustezza del device, che ricorda in tutto e per tutto la serie S21 Ultra, con una patinatura opaca che lo rende molto elegante.
Da non sottovalutare inoltre la presenza della certificazione IPX8, che lo rende di fatto immune ad acqua e polvere, elemento che mancava al Fold di seconda generazione e che in tanti saranno felici di trovare in questo nuovo modello. Infatti, nonostante la cerniera, Samsung è riuscita a trovare il modo di impermeabilizzare il dispositivo, isolando le parti più delicate del device e raggiungendo la tanto ambita certificazione.
Sensore di impronte digitali
Non è molto chiaro a livello software la soluzione adottata da Samsung per il sensore presente a bordo. Posizionato sul lato destro del dispositivo (sia da aperto che da chiuso), si raggiunge facilmente durante l’utilizzo da chiuso, meno invece quando il device è aperto, rendendo molto più difficile lo sblocco in quei frangenti. La velocità di sblocco è buona e la riconoscibilità nella media (96 sblocchi su 100 nella nostra prova), ma effettivamente spesso ci è capitato di non riuscire a sbloccare lo smartphone al primo colpo. A volte basta poggiare il dito semplicemente sul sensore per sbloccarlo, altre invece è bastato premere il pulsante e altre ancora invece dopo aver premuto abbiamo dovuto nuovamente riposizionare il dito per procedere con lo sblocco. Non sappiamo se si tratta di una precisa scelta di Samsung o di qualche imperfezione lato software, ma speriamo possa essere risolto presto con una modalità più facile e intuitiva.
Display(s)
Poco cambia per i due display presenti a bordo di Fold 3, se non dei piccoli miglioramenti nel refresh rate e nella pellicola interna. Il display esterno, dotato di una tecnologia Dynamic AMOLED 2X e protetto da un Corning Gorilla Glass Victus, ha una grandezza di 6.2″ e una risoluzione di 832 x 2268 pixels. L’elemento che più salta all’occhio però è il rapporto di 25:9, che rende questo display esterno molto “strano” (così come sul Fold 2), in particolare con la visione dei video e con l’utilizzo della tastiera. Si sviluppa principalmente in altezza, mentre la larghezza è sacrificata: pensavamo che sotto questo profilo Samsung potesse ridurre questo gap almeno sulla parte frontale, garantendo un display più simile al rapporto d’aspetto di 20:9. Ma a cambiare in realtà è il refresh rate, aggiornato questa volta a 120Hz rispetto ai 60Hz della seconda generazione e che portano ad avere quasi la stessa esperienza del pannello interno.
Parlando del pannello interno invece non cambia praticamente nulla, se non una pellicola di protezione dello schermo molto più resistente e piacevole al tatto e la fotocamera integrata sotto al display. Il Foldable Dynamic AMOLED 2X da 7.6″ con refresh rate a 120Hz, supporto ad HDR10+ e luminosità di picco a 1200 nits, crea le giuste premesse per usare un pannello incredibile sotto tantissimi aspetti, rendendolo a tutti gli effetti uno dei più belli di cui godere in questo 2021. Sacrificata purtroppo la risoluzione di 1768 x 2208 pixel, soprattutto su un pannello così ampio: se durante la visione di contenuti multimediali non si vede più di tanto, con il gaming la visione sfocata diventa più evidente (soprattutto in PUBG e COD Mobile). Anche in questo caso speravamo che la piega del display potesse essere stata in qualche modo risolta, o almeno alleviata rispetto al passato, ma così non è stato. Al tatto si sente distintamente quando passiamo il dito, elemento che però dopo qualche ora di utilizzo smette di dare fastidio; lo stesso vale per l’aspetto visivo, per il quale la piega rappresenta un vero e proprio problema. Se con Z Flip 3 la piega andava ad occupare una piccola porzione di schermo, in questo caso risulta molto più ingombrante, soprattutto per la visione di video, film e serie tv con schermo girato. Una piega che scompare quasi completamente in condizioni di luce notturna o in zone d’ombra, ma che diventa troppo evidente anche con il minimo riflesso di giorno. Anche la problematica della visibilità con angoli di visuale estremi, così come per Z Flip 3, rappresenta un problema, soprattutto quando si vanno a sfruttare alcune delle funzioni della piega. Metà dello schermo purtroppo andrà a virare decisamente verso il verde-blu con un risultato di una visione dei colori distorta rispetto alla metà di schermo orientata correttamente verso i nostri occhi.
Ma arriviamo ad una delle novità che più di tutte ci hanno colpito è la fotocamera “nascosta” sotto al display. Quello che l’anno scorso era un pinhole sullo schermo interno del Fold 2, quest’anno è stato integrato grazie all’utilizzo di pixel coprenti in grado di mascherare il foro. Ci troviamo di fronte ad una tecnologia ancora in fase di sviluppo e di ricerca, che mostra chiaramente i suoi limiti, ma anche i suoi benefici. I pixel che coprono la fotocamera sono ben visibili ad occhio nudo e la taratura del colore e della luminosità sono diversi rispetto al pannello principale. Tuttavia, sorprendentemente, durante l’utilizzo il nostro occhio appiana queste differenze rendendo il display uniforme. Se andiamo a vedere appositamente quella zona dello schermo ovviamente sarà evidente la differenza, ma se non ci pensiamo e usiamo lo smartphone per le nostre faccende quotidiane, questa nuova tecnologia migliora l’esperienza eliminando effettivamente il problema del pinhole nero incastonato nello schermo.
Prestazioni e caratteristiche tecniche
Su Z Flip 3 lo Snapdragon 888 aveva rappresentato a tutti gli effetti una limitazione, sia per il taglio di frequenze con l’utilizzo prolungato che per le temperature (più basse rispetto alla concorrenza, ma comunque ben percepibili durante l’uso), con Z Fold 3 queste problematiche scompaiono quasi del tutto. Le prestazioni rientrano in linea con tutti gli altri top del mercato che montano questo processore, sia per risultati che temperature. Infatti, la scocca molto estesa e il posizionamento del processore nell’angolo in alto a destra del pannello posteriore, rendono la sensazione di calore quasi nulla durante l’utilizzo e il gaming, e la dissipazione del calore più effettiva a sensazione. I dati ci forniscono in realtà delle temperature che si attestano sui 42-43° sotto stress (ottime rispetto ai 55-60° di altri modelli), ma che in mano sono ancora più lievi.
I 12GB di ram presenti a bordo e la memoria UFS 3.1 da 256GB (presente anche un taglio da 512GB) con memoria non espandibile sono più che sufficienti per qualsiasi utilizzo, sia in multitasking che nell’ambito di download di file per fini lavorativi. Nulla di nuovo rispetto al Fold 2, che cambia solo il processore in questa configurazione, e che quindi si conferma al top delle prestazioni, almeno per quest’anno. Nell’utilizzo quotidiano, non è molto semplice trovare degli ambiti in cui sfruttare la piega o lo schermo splittato: lo abbiamo provato con YouTube, con la fotocamera e la galleria, e poche altre app che la supportano, ma in realtà non ha portato ad un reale vantaggio in termini di prestazioni o semplicità di utilizzo.
C’è anche tutto il necessario per un’esperienza al top della categoria con supporto a Bluetooth 5.2, Wi-Fi 6, reti 5G di ultima generazione, USB Type C 3.2 e anche Samsung DeX (interfaccia desktop). Sotto il profilo audio sono stati inseriti due speaker stereo a bordo molto potenti e bilanciati, la cui resa devo dire è ottima per qualsiasi utilizzo grazie al tuning di AKG. Supportato anche lo standard aptX HD per una resa audio anche con le cuffie al top della gamma. Sotto l’aspetto della ricezione dati e chiamate, qualche difficoltà è stata registrata, soprattutto in ambienti chiusi (con rete Vodafone), rispetto ad altri competitor. Ma tutto sommato le differenze non sono mai state così marcate e ci ha sempre garantito il funzionamento minimo per navigare e chiamate (ovviamente rete permettendo).
Batteria e autonomia
Potremmo pensare che un dispositivo così grande possegga una batteria molto più grande rispetto agli smartphone tradizionali, ma in realtà così non è: Z Fold 2 aveva una batteria da 4.500mAh e questo Z Fold 3 invece scende a 4.400mAh. Tuttavia se per molti potrebbero sembrare pochi, soprattutto con uno schermo così grande da alimentare, in realtà siamo rimasti stupiti persino noi in redazione. Certo, i dati sull’autonomia giornaliera sono da prendere con le pinze dato che dipende molto da come e quanto sfruttate il vostro device, dal numero di applicazioni installate e dal refresh rate dello schermo che avete scelto, ma possiamo provare a darvi qualche piccola indicazione in merito. Tenendo il refresh rate a 120Hz e utilizzando entrambi i display, con una forte propensione nell’utilizzo di quello interno, la batteria ci ha stupito davvero molto. Considerando lo streaming multimediale con Netflix, un’ora di utilizzo con luminosità fissa al 75% ha portato a perdere circa il 6-7% di batteria, mentre 30 minuti di utilizzo di COD Mobile su schermo interno e audio con speaker il consumo si è attestato sul 9% di batteria. Ottimi dati, che fanno ben sperare ai fini della conclusione della nostra giornata lavorativa o di svago, che almeno per quanto ci riguarda è arrivata a compimento con il 20% di batteria residua e un utilizzo medio-intensivo con Sim in 4G e Wi-Fi 6. La ricarica supportata è fino a 25W, mentre quella Wireless supporta fino a 11W di potenza: peccato perché sotto questo aspetto Samsung risulta sempre indietro rispetto alla concorrenza che ormai si è attestata intorno ai 65-120W ricarica rapida. A parte il fatto che il caricabatterie non è incluso nella confezione con un device da quasi 2000 euro, la ricarica completa da 0 a 100% necessita di circa 2 ore e con carica Wireless molto di più.
Fotocamere
Questo aspetto è il più sacrificato in assoluto su questo modello. Per il prezzo potremmo aspettarci un parco ottiche molto simile a S21 Ultra, ma la verità è che si allontana molto da quel tipo di scatto e da quella qualità assoluta già riscontrata su altri device al top come appunto S21 Ultra o Mi11 Ultra. Tre le lenti sul modulo posteriore, assieme al led flash per le foto in notturna:
- Fotocamera principale da 12 MP, f/1.8, 26mm, 1/1.76″, 1.8µm, Dual Pixel PDAF, OIS
- Fotocamera Telephoto da 12 MP, f/2.4, 52mm, 1/3.6″, 1.0µm, PDAF, OIS, 2x optical zoom
- Fotocamera ultragrandagolare da 12 MP, f/2.2, 123˚, 12mm (ultrawide), 1.12µm
Manca per fortuna la macro, che sarebbe risultata inutile in ogni caso. Le prestazioni di queste fotocamere sono molto buone, in particolare la principale da 12MP. La resa di colori e contrasti è più bilanciata di quello a cui siamo stati abituati da Samsung, mentre la velocità di scatto e messa a fuoco è ottima in qualsiasi condizione. Le dimensioni del sensore cominciano a farsi sentire con condizioni di luce difficile, soprattutto di notte, con una resa che cala (ma sempre e solo in relazione a device top di gamma). Una delle funzioni da sfruttare grazie alla piega è la possibilità di usare metà dello smartphone come cavalletto e ottenere delle foto sensibilmente migliori e anche molto più stabili in notturna.
La Telephoto, sempre da 12MP, è ottima con zoom ottico fino a 2x, con una buona resa anche in notturna a 10x. Peccato che lo zoom si fermi a 10x, senza alcuna possibilità di spingersi oltre (basti pensare a Galaxy A72 che arriva a 30x o S21 Ultra a 100x).
La fotocamera ultragrandangolare è coerente per resa e colori con quella principale e di giorno regala dei scatti con effetto wow, soprattutto nella natura. Tuttavia, con luce scarsa il rumore si fa evidente e l’intervento del software per la correzione della fotografia anche.
Sul fronte delle fotocamere anteriori il discorso non è così semplice, dato che le possibilità per l’utente sono davvero moltissime. La fotocamera integrata sotto al display interno da 4 MP (f/1.8, 2.0µm) rende davvero male, senza mezzi termini. Le foto sono sgranate e anche con luce diurna la resa non è neanche paragonabile alla fascia media del mercato. Si può sfruttare solo per conferenze, videochiamate o per lavoro magari, ma per il mondo della fotografia meglio lasciarla da parte e usarla solo in situazioni di emergenza o in cui si è davvero costretti a usarla. La fotocamera nel pinhole sul display esterno invece, grazie ai suoi 10 MP (f/2.2, 26mm, 1/3″, 1.22µm) rende un po’ meglio sotto il profilo della risoluzione e anche in situazioni di luce non perfetta, allineandosi poco sopra la fascia medio-alta del mercato. Il riconoscimento delle situazioni difficili è buono e l’intervento dell’HDR riesce effettivamente a salvare le foto. Tuttavia, una resa poco brillante le impedisce di ottenere quell’effetto sorpresa e uno scatto memorabile.
Ma è proprio in questo caso che interviene la fotocamera posteriore: infatti, sfruttando la funzione che ci permette di sfruttare il device aperto e lo schermo esterno, potremo scattarci dei selfie con la fotocamera posteriore. In questo caso la resa è eccellente, al pari di quanto già accaduto con Mi11 Ultra o anche Z Flip 3, e delle foto davvero belle da vedere e sfruttabili in tantissime situazioni, persino di notte.
Lato video, la registrazione avviene fino ad una risoluzione 4K a 60FPS ma senza l’ausilio della stabilizzazione; con stabilizzatore attivo la risoluzione scende automaticamente a 1080 a 30FPS. La situazione paradossale è che i video girati in 4K a 60FPS risultano decisamente più stabili (oltre che più belli e luminosi) rispetto a quelli girati con stabilizzazione attiva.
Conclusioni e prezzo
Con un prezzo di listino di 1849€ per la versione 12/256 e di 1949€ per la versione 12/512, Z Fold 3 presenta un grande calo di prezzo rispetto alla sua versione precedente. Nonostante il nostro sguardo critico sotto diversi aspetti, si tratta attualmente del device foldable più completo e affidabile sul mercato, con tutto il necessario per godersi un’esperienza totale e al top con questo genere di dispositivi. Il supporto alla S Pen, i 120Hz del pannello frontale e anche l’implementazione di un design più bello e robusto (assieme alla certificazione IPX8) lo rendono un buon acquisto se desiderate provare l’ebbrezza del mondo foldable. Tuttavia il passaggio da Fold 2 a Fold 3 potrebbe non essere così conveniente, soprattutto a fronte di cambiamenti che per alcuni sarebbero così minimi da non rappresentare effettivamente una differenza in termini di utilizzo giornaliero o lavorativo.