In merito a vaccini anti Covid-19 e contagi è uscito il nuovo report settimanale dell’ISS. Questa volta ha rivelato chi è veramente a rischio morte. Una serie di dati che non lascia dubbi in merito a cosa sia necessario fare per contrastare questa pandemia che dura ormai da quasi due anni. Ovviamente i risultati dovrebbero sensibilizzare una fascia che ancora non si fida di quanto le autorità sanitarie stanno predisponendo per la lotta al SARS-CoV-2. Ecco i dettagli.
I dati riportati nel nuovo report settimanale dell’ISS sono molto chiari. Proprio per questo l’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un allarme: chi non si è ancora vaccinato rischia il ricovero e il decesso se contagiato.
Sono diversi che ancora non hanno acceduto alla prima dose dei vaccini anti Covid-19, ma così stanno mettendo in serio pericolo la loro vita. I dati infatti parlano chiaro. Come riportato in un interessante articolo del noto quotidiano La Stampa, il tasso di ricoveri nell’ultimo mese è 8 volte più alto per i non vaccinati se confrontato con i vaccinati.
Se parliamo poi di chi finisce in terapia intensiva
il valore è 10 volte più alto per chi non ha fatto la prima dose di uno dei vaccini disponibili rispetto a chi invece ha completato la vaccinazione.Infine, il dato che sta spaventando la comunità medico-scientifica. Il report ha rivelato che il tasso di decesso da contagio per Covid-19 è ben 13 volte più alto per chi non si è fatto inoculare i vaccini rispetto a chi ne è completamente protetto.
I dati poi continuano indicando il livello di protezione, in percentuale, dei vaccini dopo la prima e la seconda dose. Chi ha ricevuto la prima dose è protetto per il 63,6% dal Covid-19. Invece, chi ha già ricevuto la seconda dose è protetto per il 77,6%. Qui si sta parlando di protezione da un possibile contagio.
Infine l’efficacia dei vaccini, a ciclo completo, contro l’ospedalizzazione è del 92%, nel prevenire i ricoveri è del 94,8% e in merito alla mortalità è pari al 94,6%.
Intanto emergono nuove conseguenze che la pandemia ha lasciato. Ad esempio si sta studiando perché il Covid-19 influisca sul ciclo mestruale a causa dello stress da lockdown, mascherine e contagi sulle donne.