Il successo di Squid Game ha stupito tutti, perfino la stessa Netflix. Nessuno si aspettava una simile accoglienza, neanche l’azienda di streaming che l’ha proposta nel proprio catalogo. La serie coreana è diventata un fenomeno globale in pochissimo tempo e il successo non sembra destinato ad esaurirsi a breve.
A favorire le tantissime visualizzazioni in poche settimane hanno contribuito certamente la storia molto particolare e i costumi ormai diventati iconici. Tuttavia, la produzione di Squid Game non è stata per nulla facile ne semplice.
Superare i record di visione su Netflix è certamente un successo incredibile, ma per Hwang Dong-hyuk, creatore della serie, non è stato facile arrivare a tanto. Infatti, come dichiarato in una recente intervista al The Wall Street Journal, l’idea alla base della serie è sempre stata scartata dai vari produttori.
Hwang Dong-hyuk ha impiegato 10 anni per vedere realizzato il proprio sogno subendo sempre aspre critiche. Secondo i produttori la serie era irrealizzabile, inutile o con tematiche troppo lontane da quelle dei consumatori, finendo cestinata senza troppi ripensamenti.
Nel frattempo, anche la vita personale del creatore di Squid Game non procedeva per il meglio. Quando la serie è stata scritta, Hwang Dong-hyuk viveva con la madre e la nonna. Per poter pagare le spese e sopravvivere ha dovuto vendere il proprio portatile per 675 dollari in contanti.
Tuttavia, la sceneggiatura è finita nelle mani di Netflix che ci ha visto del potenziale. La società di streaming ha ritenuto che le lotte di classe visibili all’interno di Squid Game rappresentassero la realtà. Per questo la produzione è potuta partire e alla fine si è rivelata una serie cult già dal proprio debutto.