Tra i vari rilanci delle promesse di copertura del nostro Paese con la banda ultralarga, pare sia saltata fuori l’ennesima mappatura per riuscire a capire dove è possibile andare ad orientare i prossimi investimenti. Parliamo di un passaggio virtuoso per riuscire a fare il punto della situazione e calibrare gli eventi, ma per quella parte degli italiani che si trovano in provincia o periferia che resta ancora fuori da queste opportunità, c’è chiaramente del disappunto relativamente a tutte le promesse e i ritardi del caso. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Banda Larga: ecco la nuova mappatura di Infratel
È stato annunciato dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale l’aggiornamento: su incarico del Comitato per la Transizione Digitale, l’azienda Infratel dovrà ufficialmente dare il via a questa attività al fine di monitorare l’andamento della copertura nazionale secondo quello che era il “Piano Aree Bianche” del 2016:
“Con la nuova mappatura si vogliono individuare le aree rimaste fuori dall’intervento pubblico avviato nel 2016 e che non sono state ancora raggiunte, né lo saranno nei prossimi 5 anni, da investimenti privati idonei a garantire una velocità di connessione in download di almeno 300 Mbit/s nell’ora di picco del traffico”.
Le aree che verranno giudicate come maggiormente scoperte saranno oggetto di intervento pubblico che andrà a “garantire la velocità ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload, a completamento del Piano Italia a 1 Giga“. Quindi, si tratta di una specie di mappatura degli ultimi per andare a allineare nuovamente il territorio agli obiettivi che sono stati posti inizialmente dall’Unione Europea.