Arrivata sul mercato come un restyling della terza generazione della Renault Twingo, una delle auto “iconiche” e tra le più vendute degli anni Novanta, questa nuova edizione con motore elettrico convince con le sue linee giovanili e colorate, che la vedono come una freccia vivace in grado di zigzagare nel traffico e nelle vie più strette della città. Compatta, leggera e comoda la città è il suo territorio per eccellenza, un luogo in cui mostra il meglio di sé e di cui può diventare la regina incontrastata a patto di accettare qualche compromesso con il suo lato elettrico, ancora in espansione e consolidamento nelle città italiane e in particolare a Roma.
Design e interni
Sono molti i particolari a donare a questa nuova Twingo elettrica una modernità e una leggerezza nel design che si può ritrovare in pochi altri modelli. Una city car per eccellenza nelle misure (lunghezza 3.615 mm, larghezza 1.646 mm) e anche nel peso di soli 1110kg, che la rende agile e scattante nel traffico. Molto belle le linee e la cura per il dettaglio, che in particolare nella parte frontale e posteriore ha subito dei piccoli cambiamenti.
La griglia per il radiatore frontale presenta questa volta un pattern bianco e celeste che si distingue con un tocco di vivacità e un bagagliaio che spicca per il vetro scuro integrato fino alla chiusura. Cerchi in lega inclusi da 16″ con il modello ZEN, in acciaio invece con la versione Life e delle colorazioni sorprendenti, che vanno oltre i tradizionali colori che si vedono in giro e proponendo delle tinte come quella Blu Shopping o arancione davvero molte adatte ad un pubblico giovanile. Inserite sul lato posteriore due bocchette di aerazione per il propulsore, che assieme allo spoiler garantiscono un’aspetto sportivo a questa Twingo. Le luci, sia anteriori che posteriori, sono alogene, mentre solo quelle di posizione sono a led.
Passando all’interno dell’auto, cambia molto poco rispetto al modello del 2019, da cui questa versione electric ha avuto origine, con un’ottima cura per il dettaglio, anche se non potevamo aspettarci lo stesso livello di qualità delle plastiche o degli inserti delle fasce superiori. Qualche scricchiolio si sente qua e là e la dotazione del cruscotto e della pancia risultano a primo impatto un po’ scarne. Eppure è presente il necessario per rendere il viaggio confortevole: clima automatico (ma attenzione al suo utilizzo in relazione ai consumi maggiorati), sistema di infotaiment con schermo da 7” e Android Auto/Apple Car Play incluso nel pacchetto, sistema di controllo sul cruscotto, a tratti un po’ piccolo da leggere a colpo d’occhio, ma comunque ben visibile grazie all’illuminazione a led con tutte le info possibili sullo stato dell’auto. Il volante a tre razze molto sportivo e rivestito il pelle convince per rifinitura e feeling, molto semplici invece i comandi al volante, che si riducono al controllo del volume, al pulsante di attivazione dell’assistente vocale e al controllo del sistema cruise control, mentre colpisce molto la rifinitura e la colorazione dei sedili, che danno l’impressione di trovarsi su un’auto più sportiva di quello che può sembrare dall’esterno. Le cuciture a vista e i giochi di colore riprendono in pieno la colorazione esterna, per un effetto che colpisce sicuramente in positivo. Lo spazio per guidatore e passeggeri è abbondante, nonostante le dimensioni da city car, e per me che sono alto oltre 1.90m la situazione è più comoda del previsto.
I sedili posteriori ne risultano invece molto sacrificati su questa versione a cinque porte, dando modo di viaggiare in maniera confortevole solo a persone minute a causa del poco spazio per le gambe. Da segnalare uno spazio sotto ai sedili per riporre bottigliette d’acqua o piccole cianfrusaglie e gli attacchi ISOFIX per il seggiolino dei bambini piccoli. Passando invece al bagagliaio la situazione cambia: il motore posto sul retro toglie spazio ad un vano fondamentale per le city car, riducendo la capienza a soli 240 litri, a patto che sistemiate tutto alla perfezione. Alla fine con una borsa e due buste della spesa non ci sarà spazio per nient’altro. Una parte del bagagliaio è occupato dal cavo di ricarica, mentre i sedili si possono abbattere per ottenere molto più spazio per le situazioni di emergenza. Peccato che i finestrini posteriori si possano aprire solo a compasso, una soluzione che consente di togliere peso per meccanismi aggiuntivi che aiuta a far scendere il prezzo dei vari allestimenti disponibili.
Motore e prestazioni
Il motore e la trazione posteriore di questa macchina determinano profondamente quella che è la sua vocazione: come abbiamo visto il peso dell’auto è distribuito principalmente sulla parte posteriore, togliendo spazio al bagagliaio, ma garantendo al tempo stesso un angolo di sterzata superiore rispetto al passato, con un diametro di poco superiore agli 8 metri. Ma essendo elettrica dovrebbe essere il motore a garantire delle prestazioni e uno scatto consistente. Sebbene questo aspetto sia evidente con il propulsore R80 da 60 kW e 83cv di potenza e 160 Nm di coppia massima derivato da quello utilizzato su Zoe, soprattutto provenendo da un auto normale, la monomarcia di questa Twingo consente sì uno scatto ottimo per la città, con 50km/h in circa 4 secondi, ma poi raggiungere i 135km/h di picco non sarà così facile. Il suo lato cittadino emerge anche e soprattutto dai limiti imposti dall’alta velocità, con un rumore di rollio degli pneumatici che diventa insistente sopra i 70km/h e un abitacolo in generale molto silenzioso soprattutto fino ai 50-60km/h. Sarà anche che siamo abituati al rumore del motore, e sentire tutti questi altri e nuovi disturbi ci colpisce di più, con il risultato di un auto tutto sommato più silenziosa di una tradizionale, ma rumorosa in maniera diversa. Buono l’aspetto del servosterzo, che è perfettamente calibrato per l’uso cittadino senza alcun tipo di sforzo da parte del guidatore. Infine, sono ben quattro le posizioni disponibili per il freno motore e il recupero dell’energia: si passa dalla modalità D, destinata principalmente al freno motore in grado di trascinare il propulsore quando lasciamo l’acceleratore, fino ad un vero e proprio effetto frenata con le tre varianti di B, le cui differenze sono davvero minime. Manca anche un sistema di frenata di emergenza automatico, presenti su altri modelli, ma a patto di spendere qualcosa in più sul prezzo di listino. Presenti invece i principali sistemi di sicurezza come ABS ed ESP, ma in frenata occorre prenderci la mano, data la risposta differente rispetto alle classiche auto che guidiamo tutti i giorni. Lo spazio di frenata è maggiore del previsto e la sensazione è quella di una frenata graduale anche schiacciando fino in fondo il freno in maniera brusca e improvvisa. Se il servosterzo possiede una taratura ottima, anche gli ammortizzatori lo seguono a ruota: la resa sulle strade dissestate della Capitale e dintorni non sono mai un problema e il grado di assorbimento delle buche ci permette di viaggiare senza sentire troppo le asperità dell’asfalto.
Autonomia e ricarica
La batteria integrata nella Twingo Electric è agli ioni di litio e la sua capacità reale è di 21,4kWh. La Renault indica una distanza di percorrenza vicina ai 200km con singola carica, ma in realtà nell’uso reale molto dipende da come guidate e in quale contesto. Usare Twingo Electric in città a basse velocità consentirà all’auto di estendere l’autonomia grazie al recupero di energia in frenata, pur non superando mai i 170-180km. Ma questo vale per l’estate, o comunque per zone con climi miti dove la temperatura non scende sotto i 15-20°. D’inverno la situazione cambia, soprattutto a causa di una minore efficienza degli accumulatori e dell’utilizzo del climatizzatore per scaldare l’abitacolo, con un’autonomia che scende molto verosimilmente intorno ai 110-120km a seconda della guida e delle temperature più o meno rigide a cui sottoponiamo il veicolo.
La ricarica invece avviene fino ad un massimo di 22 kW di potenza a corrente alternata. Non è supportata la corrente continua delle colonnine ultra-rapide, mentre una ricarica completa a 22W impiega circa un’ora e mezza, per salire a 4 ore con wallbox da 7,4 kW, a 8 ore da 3,7 kW e a circa 15 ore con la ricarica casalinga.
Conclusioni e prezzi
I prezzi di listino sono attenti alle tasche dei consumatori, con la filosofia Renault che riesce a portare dei listini ridotti rispetto alla concorrenza, anche se comunque abbastanza alti se confrontati con i rispettivi modelli a motore termico. Tre le versioni disponibili sul mercato partono dalla versione Life a 22.400 euro, con la dotazione base della gamma, per passare alla versione Zen da 23.400 euro escluso Ecobonus. La dotazione prevede climatizzatore automatico, sistema multimediale Easy link con display da 7” e compatibilità con Android Auto ed Apple Car Play. La versione Intens invece, a partire da 24.400 euro ha una personalizzazione più marcata, con elementi adesivi specifici per la carrozzeria, griglia calandra anteriore con inserti blu, cerchi in lega da 15”, fari fendinebbia, Lane departure warning, Parking camera e sistema di navigazione connesso con la possibilità di verificare la disponibilità delle colonnine di ricarica in tempo reale e di programmare un itinerario che tenga conto delle soste per la ricarica con l’EV route planner.
Insomma stilando un resoconto della nostra prova possiamo dirvi che il confort garantito da questa Twingo Electric in versione ZEN si è rivelato migliore del previsto, con una resa in città perfetta, agile e scattante dove serve e con un chilometraggio più che adeguato. Se togliamo quest'auto dal contesto cittadino se ne perde interamente la vocazione, costringendoci a fare continuamente i conti con il lato autonomia, ridotto al minimo soprattutto con l'arrivo del freddo. Acquistata con gli incentivi con o senza rottamazione potrebbe essere la giusta alternativa ecologica ad emissioni ridotte per la città e fugaci escursioni nei suoi dintorni.
Per la prova di guida e qualche dettaglio aggiuntivo sul design dell'auto potete fare riferimento alla nostra recensione video presente in sovrimpressione all'inizio di questa review!