Il governo ammette il fallimento del suo vaccino anti Covid-19 e nel frattempo aumentano in modo esponenziale i morti per contagio. Una situazione che sta sfuggendo di mano, forse per una politica poco convincente in merito alla campagna vaccinale e al fatto che in troppi nutrono riserve e dubbi in merito al siero prodotto nel Paese. Scopriamo insieme di chi stiamo parlando e perché questa condizione è molto pericolosa. Ecco tutti i dettagli da voci autorevoli.
Senza troppi giri di parole e con un linguaggio che non siamo abituati a sentire in un paese sovietico, la Russia ha ammesso di aver ampiamente fallito con il suo vaccino Sputnik. A dar voce alla sua amarezza e a questa lampante realtà è stato un deputato avanti negli anni del partito di Vladimir Putin:
“Lo stato ha perso la possibilità di avviare campagna di informazione per combattere il coronavirus ed educare le persone sulla necessità di vaccinarsi“.
È questa la confessione del deputato anziano che, durante una trasmissione pubblica andata in onda su una delle più importanti emittenti russe
, ha pronunciato senza mezzi termini. Il vaccino Sputnik si è rivelato un flop.Infatti, a conferma di ciò c’è l’aumento esponenziale dei morti causati dal contagio di Covid-19. Basta vedere i dati registrati lunedì 18 ottobre 2021. Il numero dei contagi da Coronavirus è salito a quota 34.325. Invece, sono 998 le persone che hanno perso la vita a causa dell’infezione e delle sue complicazioni. Tutto questo è riportato in un interessante articolo pubblicato da The Telegraph.
Un altra accusa mossa al vaccino russo arriva fuori casa e più precisamente dal Sud Africa: “Sputnik aumenta rischio di Hiv“. Parole forti che fanno tremare le istituzioni e che hanno portato gran parte della popolazione africana a rifiutare Sputnik.
In risposta a queste voci è arrivato un comunicato ufficiale da Gamaleya, l’Agenzia del Farmaco russa. Contestando le accuse mosse dal Sud Africa, ha definito tali affermazioni “completamente infondate che si basano su studi di piccola scala“.
Intanto in Europa Pfizer ha chiesto l’autorizzazione per inoculare il suo vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni.