Prosegue a ritmo serrato la campagna di vaccinazione in Italia. I dati aggiornati indicano che l’81% dei cittadini aventi diritto (gli over 12) hanno ricevuto la doppia somministrazione di vaccino con l’85% che ha ricevuto almeno la prima dose. L’attenzione per i prossimi mesi, dati questi numeri incoraggianti, si sposterà sempre di più sulla programmazione delle terza dosi di vaccino Pfizer.
Pfizer, perché sono possibili modifiche al vaccino
I protocolli del Ministero della Salute, ad oggi, hanno reso disponibile la terza somministrazione di Pfizer per i cittadini che hanno malattie pregresse, ma anche per gli anziani ed i residenti nelle RSA. E’ evidente come la priorità sia quella di proteggere ancora una volta le fasce di popolazione più esposte ad un rischio di malattia grave da Covid.
Non è da esclude però un allargamento della platea per le terze dosi già nelle settimane a venire anche al resto della popolazione. Da canto suo, l’EMA ha già dato il suo ok per la somministrazione del siero a tutti gli over 18 che hanno ricevuto già un primo richiamo.
In vista della terza dose estesa a tutti i cittadini maggiorenni, però, potrebbero esserci anche novità sull’attuale formula del vaccino. I tecnici di BioNtech, società che collabora con Pfizer per la creazione e la distribuzione del farmaco, hanno sottolineato come nei mesi a venire il siero potrebbe essere modificato nella sua parte genetica.
Le modifiche d Pfizer saranno necessarie nel caso dovessero emergere varianti del coranavirus resistenti all’attuale formula del farmaco. Per quanto concerne la variante Delta, quella attualmente predominante che risulta molto più infettiva rispetto alle precedenti versioni del patogeno, il vaccino Pfizer conferma la sua azione protettiva.