WhatsApp ha vissuto un mese di Ottobre particolarmente caldo, sin dai primi giorni. Lo scorso 4 Ottobre, come ben noto alla stragrande maggioranza degli utenti, la piattaforma di messaggistica istantanea è stata inaccessibile per ben 7 ore al pubblico europeo e di molte altre aree territoriali in giro per il mondo.
Il bug di WhatsApp (e delle altre piattaforma di casa Facebook) ha spinto sempre piaciuto utenti a cercare un servizio alternativo in Telegram. Non è certamente un caso se proprio in queste ultime settimane sempre più utenti hanno deciso di attivare per la prima volta un profilo sulla chat blu.
Il passaggio di pubblico da WhatsApp a Telegram però non può essere una novità ascrivibile soltanto al crash recente della piattaforma di casa Facebook. Ad incidere su tale fenomeno, infatti, ci sono anche le nuove condizioni d’uso
imposte dagli sviluppatori ai singoli utenti.A partire da questo 2021 WhatsApp ha deciso di modificare alcune sue norme per la privacy, rendendo ancora più saldo il legame con Facebook. WhatsApp si riserva ora di condividere le informazioni riservate degli utenti proprio con il social network per garantire su Facebook una rimodulazione delle pubblicità.
Nonostante le proteste da parte dei numerosi iscritti, i tecnici della chat hanno deciso di confermare la strategia dell’obbligo di consenso per la condivisione dei dati con il social network. Dallo scorso 15 Maggio, la piattaforma ha escluso in automatico tutti gli utenti che non hanno accettato le rinnovate condizioni. La stragrande maggioranza delle persone espulse da WhatsApp ha trovato pronto rifugio proprio in Telegram.