I dati ufficiali parlano di una lieve risalita, rispetto al valore che era stato indicato durante la settimana. L’incidenza a livello nazionale con circa 34 casi ogni 100.000 abitanti rispetto al valore di 29 casi della scorsa settimana fa dunque registrare un leggero aumento dell’indice Rt nazionale. Nel periodo tra il 29 settembre e il 12 ottobre, quest’ultimo era stato pari a 0,86, con un leggero aumento rispetto alla settimana precedente in cui si era registrato uno 0,85.
I dati ora hanno fatto registrare un aumento dal punto di vista dei contagi, ma una the crescita sostanziale per quanto riguarda il tasso di occupazione di tutti i malati di Covid negli ospedali italiani. L’occupazione della terapia intensiva infatti passa dal 4,1% al 3,9%, con una diminuzione netta per le persone ricoverate che non sono dunque 370 ma 355. Per quanto riguarda invece l’occupazione delle aree mediche, anche qui c’è un calo dal 4,6% al 4,2%
. I ricoverati sono diminuiti arrivando ad una cifra di 2423, rispetto ai vecchi 2665.
Durante questa settimana sono state segnalate però quattro regioni che verranno classificate come a rischio moderato. La scorsa settimana ce ne erano tre, ma ecco il leggero aumento. Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed Abruzzo sono dunque a rischio.
C’è stato anche un aumento dell’incidenza dei casi in 17 regioni e province autonomi, il tutto rispetto ai valori registrati durante l’altra settimana. Come è stato già chiarito dai governatori e dai presidenti di ogni regione arrischio, bisogna stare molto attenti per evitare chiusure. Ci sono anche alcune regioni dove è stata registrata una diminuzione, come la Basilicata, la Sardegna, la Sicilia e la Calabria.