I numeri sembrano tornare a salire, anche se in maniera moderata. Il Covid quindi non è assolutamente debellato, come purtroppo alcuni credono. Il virus sta continuando a girare e si diffonde soprattutto in coloro che non hanno provveduto a vaccinarsi.
Allo stesso tempo si valuta quindi l’accesso alla terza dose per la totalità della popolazione italiana. Nel frattempo si valutano più strade, con grande precedenza ad alcune categorie in particolare.
“C’è un sistema di prenotazione disponibile per gli over 60, poi c’è la possibilità, che nel tempo considereremo, anche per i più giovani“. Queste le parole del presidente del Cs, Franco Locatelli.
Queste sono le parole di Sileri: “Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti” e con precedenza a chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson “che avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi”. Ma “entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando e’ stata somministrata la prima e la seconda dose”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. La scelta della terza dose, sottolinea Sileri, “è auspicabile sia condivisa di tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei”, dove insieme ai casi “aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”. Quanto al vaccino per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni “dipenderà dagli enti regolatori, e appena approvato sarà disponibile in Italia”.
Come afferma il macrobiologo Crisanti, la terza dose è fondamentale visto che “la protezione dopo 6 mesi scende in modo significativo. Se non vogliamo che accada quello che stiamo vedendo in Gran Bretagna, la terza dose di vaccino dovrebbero farla tutti“.