Facebook ha raggiunto un profitto complessivo che ammonta a circa 9 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Ciò nonostante l’azienda stia ancora affrontando le accuse emerse di recente.
La società sta registrando un aumento del 6% degli utenti attivi nelle ultime settimane e una crescita dei ricavi di circa 29 miliardi. I profitti sono in aumento rispetto ai 7,8 miliardi di dollari raggiunti nello stesso trimestre dell’anno scorso, contribuendo a sollevare le azioni di Facebook di oltre il 2%.
La notizia dei profitti in aumento dell’azienda arriva in mezzo alle accuse che continua ad affrontare. Infatti, l’ex dipendente di Facebook e informatore Frances Haugen ha fatto trapelare documenti interni piuttosto interessanti. Secondo questi file, l’azienda dà la priorità ai profitti rispetto al benessere degli utenti, nascondendo informazioni agli utenti e agli investitori.
Facebook: nuove accuse ma anche nuovi profitti, record di 9 miliardi di dollari
Le denunce di Haugen riguardano il modo in cui Facebook continua a dare la priorità solo all’aumento del suo numero di utenti iscritti. Nonostante la ricerca interna indichi che le sue piattaforme potrebbero danneggiare i minori. Oppure, la sua incapacità di frenare la diffusione di disinformazione e discriminazione.
La società continua a confrontarsi con il controllo periodico da parte di legislatori e autorità di regolamentazione. Tra cui la Federal Trade Commission degli Stati Uniti. La Commissione ha nuovamente intentato una causa antitrust sostenendo che Facebook abbia un monopolio pericoloso sui social e dovrebbe vendere Instagram e WhatsApp quanto prima.
Un ex dipendente di Facebook ha affermato che eventi come la rivolta del Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio, nonché rivolte e genocidi in Myanmar ed Etiopia sono “capitoli di apertura”. Ci saranno eventi sempre più pericolosi se l’azienda non trova una soluzione effettiva ed efficace. Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, durante una conferenza con gli investitori, ha dichiarato che le fughe di notizie sono uno “sforzo coordinato” per danneggiare l’immagine della società.