I lancio della serie Pixel 6 non ha rappresentato solo il debutto dei nuovi flagship per l’azienda di Mountain View. I device sono spinti dal SoC Google Tensor, il primo processore sviluppato internamente da BigG e realizzato in collaborazione con Samsung.
Gli sviluppatori hanno indicato dal primo momento che il nuovo SoC avrebbe permesso ai Pixel 6 di sfruttare le potenzialità del Machine Learning per migliorare tutte le funzionalità. Infatti, l’Apprendimento Automatico viene utilizzato per migliorare gli scatti attraverso la fotografia computazionale o permettere la traduzione istantanea.
Si tratta di feature che richiedono processori dedicati e, forse proprio per questo motivo, Google ha optato per concentrarsi sul Machine Learning piuttosto che sulla potenza bruta. Infatti, il SoC Tensor non regge il confronto in termini di prestazioni con i diretti rivali su Android Qualcomm Snapdragon 888 e Exynos 2100.
Tuttavia, i ragazzi di Notebookcheck hanno deciso di effettuare un test proprio per scoprire le potenzialità dei processori dedicati al Machine Learning. Dalla prova emerge come il Google Tensor risulti effettivamente più performante in questo settore rispetto alla concorrenza diretta. Il promo SoC realizzato da Mountain View batte nei benchmark sia Snapdragon 888 che Exynos 2100 e Kirin 9000.
Purtroppo, il confronto con Apple A15 è impietoso. Il processore realizzato da Cupertino risulta il migliore in tutti i benchmark facendo segnare punteggi assolutamente non raggiungibili dal Google Tensor. I test rilevano prestazioni del 71% maggiori che sottolineano la differenza presente, almeno sulla carta.
È chiaro che nell’utilizzo quotidiano potrebbero non esserci differenze sostanziali ma il divario prestazionale resta. Inoltre, bisogna anche considerare che si tratta della prima esperienza di Google nella realizzazione di un SoC, e i risultati sono comunque molto buoni, nella mentre Apple lavora nel settore da molti anni. Certamente la prossima generazione rappresenterà un notevole passo in avanti.