La terza dose del vaccino, ditta “Booster“, è Stata approvata lo scorso 27 settembre per tutti gli over 80, per il personale e gli ospiti delle Rsa, per i sanitari dai 60 anni e per tutti coloro con patologie o con elevato livello di esposizione a infezione.
Il Covid non accenna a battere in ritirata e per questo si valuta l’estensione a più categorie di persone. Il richiamo però deve avvenire a distanza di almeno sei mesi, così da mantenere una risposta immunitaria invariata nel tempo. Si attendono ora i risvolti, visto che l’Italia sarebbe anche propensa ad iniettare la terza dose a tutta la popolazione qualora dovesse servire.
Covid e terza dose: le parole dei vertici
Al termine del Consiglio Europe, il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha risposto che la terza dose “sarà necessaria, specialmente per certe categorie. Come al solito si procederà in ordine di importanza di fragilità, di vulnerabilità, di età, per differenti categorie“.
C’è d’altronde tempo per decidere, come comunica anche il direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza: “Del resto, la maggior parte ha cominciato il ciclo vaccinale a ridosso dell’estate e non sono passati i sei mesiper l’ulteriore richiamo“.
Nel momento in cui la terza dose dovesse essere somministrata a tutti, sarebbe fondamentale coinvolgere i giovani: “sarebbe importante che la facessero anche i giovani sotto i 18 anni”, queste le dichiarazioni delvirologo Fabrizio Pregliasco. “La variante Delta coinvolge anche i giovani, anche con qualche cattiveria in più rispetto al virus originale perché l’1% di loro va in ospedale. Ne abbiamo già avuti 340 sotto i 18 anni in terapia intensiva e 32 sono deceduti”.