Il Covid è costantemente al centro di studi che possano permettere una cura, la quale potrebbe risultare la vera arma contro la pandemia. I medici e gli scienziati vengono ogni giorno a conoscenza di nuovi aspetti che potrebbero dunque comportare la creazione di una cura efficace anche in casi gravi.
Queste sono le parole dichiarate da Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerca farmacologiche Mario Negris Irccs, che ha rilasciato un’intervista a Libero:
“Il Covid è un’infiammazione, il segreto è spegnerla sul nascere. Oggi diverse terapie vengono usate con successo negli ospedali italiani. Ritengo si debba fare la terza dose tutti gli anziani. Aspirina, nimesulide, celecoxib in genere garantiscono un miglioramento in tre-quattro giorni. Se non basta, si passa al cortisone e all’eparina. Con gli antinfiammatori il Covid si può curare a casa nella stragrande maggioranza dei casi“.
Covid: terza dose necessaria ma le cure aumentano
Sembra allo stesso tempo però che i vertici spingano per una terza dose estesa alla totalità della popolazione italiana. Stando alle parole degli esperti potrebbe essere questa la chiave per aumentare la permanenza della risposta immunitaria.
In merito alla cura, ecco anche le parole del professor Vaia dello Spallanzani di Roma riguardo all’utilizzo degli anticorpi monoclonali: “Sono efficaci ma al momento molto cari e vanno rigorosamente somministrati in ospedale. Però la medicina fa passi avanti a ritmo incessante. Per esempio si è scoperto che c’è un comune sciroppo per la tosse che contiene Bromexina che ha effetti molto interessanti: testato su un’ottantina di persone, divise in due gruppi, tra chi lo ha assunto non ci sono stati morti e si è avuta una sola terapia intensiva contro tre decessi e cinque ricoveri tra chi non lo aveva ricevuto. È stato scoperto anche di recente che un preparato anti-asma a base di cortisone riduceva del 90% i ricoveri in ospedale“.