Il collezionismo di monete pone le basi nell’antichità, tant’è che ora è diventata una vera e propria scienza. Eppure ci sono ancora individui che guardano con scetticismo verso tale cultura, con la convinzione che solo i cimeli di epoche passate abbiano il reale valore. In realtà però anche gli euro rari attuali permettono a chi li possiede di ottenere cifre folli. Vi siete mai chiesti cosa realmente rende così preziose le monete?
A determinare le quotazioni di una moneta, ovvero a stabilire a che prezzo ammonterà, vi è innanzitutto la rarità. Essa però viene stabilita su una scala che spesso non coincide con l’antichità del pezzo. Per intenderci, l’indice di rarità sale anche per esemplari moderni se sono di tiratura limitata.
Altro fattore fondamentale è lo stato di conservazione delle monete. Difatti, maggiori saranno i segni di usura, più scenderà il prezzo degli euro rari (in questo caso). Insomma, nulla vale di più di una moneta vergine, cioè un fior di conio. Dopo di esse vi sono le monete classificate come SPL (splendido).
L’elenco degli euro rari da tenere sotto controllo è piuttosto vasto. Vi sono quelli di: