Da qualche giorno Mark Zuckerberg è al centro delle polemiche per via del rebranding del nome di Facebook a quello di Meta. Al famoso informatico e imprenditore ne sono state dette di cotte e di crude, ma l’ultima è arrivata dall’esponente leghista Armando Siri. Secondo lui la parola “meta“, ” ha una radice ben precisa in ebraico, quella di ‘morte’. E Zuckerberg è ebreo“.
Meta: la nuova polemica sulla questione del rebranding
Ciò ha ovviamente scatenato innumerevoli polemiche tra cui quelle di Emanuele Fiano, del Pd. “Sarei ben contento di scrivere sempre di altri argomenti, ma quando un senatore della Repubblica attacca qualcuno, inventandosi radici linguistiche completamente sbagliate (meta viene dal greco non dall’ebraico) proprio in quanto ebreo, allora il pericolo è vicino e bisogna reagire. Vero Matteo Salvini?”, obietta su Facebook il deputato dem.
Sempre sui social era arrivato l’attacco di Siri. “Vi sto scrivendo dalla famosa piazza’ virtuale che doveva essere la bandiera della libertà di espressione per ogni essere umano sulla terra. ‘Nessuna censura‘ era il motto del suo fondatore. Poi però il profilo del Presidente Usa è stato chiuso senza appello, mentre i terroristi afghani con il loro account comunicavano al mondo la presa di Kabul. Adesso, dopo quasi vent’anni dalla sua nascita, Facebook cambia nome al futuro che diventa ‘MetaVerso’. È interessante l’utilizzo della parola “Meta” che ha una radice ben precisa in ebraico, quella di “morte”. E Zuckerberg è ebreo”, scrive l’ex sottosegretario ai Trasporti, aggiungendo, a sostegno della sua tesi, che “Carl Gustav Jung, sosteneva che il ‘caso’ non esistesse”.