Una massiccia scarica di radiazioni spaziali è stata espulsa dal Sole il 2 novembre e dovrebbe raggiungere la Terra già giovedì.
La massa di energia in arrivo è stata avvistata dall’Osservatorio solare ed eliosferico della Nasa (SOHO), un veicolo spaziale che monitora l’attività del Sole.
Il brillamento ha provocato un’espulsione di massa coronale (CME), un’enorme espulsione di plasma dallo strato esterno del Sole, chiamato corona.
È noto come “alone CME”, poiché le CME che si dirigono direttamente verso la Terra possono essere osservate come un alone attorno al Sole.
Se le particelle cariche raggiungono il nostro pianeta, possono innescare spettacoli dell’aurora boreale, secondo SOHO.
Cosa è un CME
Il CME in arrivo potrebbe anche causare fluttuazioni della rete elettrica con allarmi di tensione a latitudini più elevate, dove la Terra è più esposta.
Il CME è una rapida espulsione di plasma. “Accatastati insieme, il miscuglio di CME contiene forti campi magnetici che possono scatenare tempeste geomagnetiche”, secondo quanto riferito da spaceweather.
Le tempeste geomagnetiche sono quindi iniziate tra il 4 e il 5 novembre. La tempesta potrebbe raggiungere la categoria G2, che è moderatamente forte, secondo l’agenzia.
Un temporale G2 può attivare allarmi di tensione del sistema di alimentazione, mentre i temporali di lunga durata possono causare danni minori alla rete elettrica.
Il risultato molto più probabile, tuttavia, è una proiezione dell’aurora boreale negli emisferi settentrionali.
Nel 1989, una forte eruzione solare sparò così tante particelle caricate elettricamente sulla Terra che la provincia canadese del Quebec perse energia per nove ore.
Centotrenta anni prima, un’enorme tempesta solare ha innescato il famigerato Carrington Event, in cui gli operatori del telegrafo hanno subito scosse elettriche e scintille sono esplose dai tralicci.
Il sole è attualmente all’inizio di un nuovo ciclo solare di 11 anni, che di solito vede eruzioni e brillamenti diventare più intensi ed estremi.
Questi eventi dovrebbero raggiungere il picco intorno al 2025 e si spera che Solar Orbiter li osserverà tutti.