L’Italia si ritrova ad affrontare una situazione al limite anche questa volta, anche se si tratta di tutt’altri tempi rispetto allo scorso 2020. I contagi Covid sono aumentati ma a fare il punto della situazione è il sottosegretario Costa:
“Credo che sia giusto aver introdotto la distinzione per chi si è vaccinato. Il protocollo contiene diversi casi proprio per l’obiettivo di limitare il più possibile la didattica a distanza. Questa scatterà alla presenza di 3 positivi“.
“Abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 90% della popolazione vaccinata perché siamo consapevoli che una gestione migliore della pandemia ci permetterebbe di valutare un allentamento delle misure restrittive. Se questa percentuale non arrivasse dovremmo fare altri tipi di riflessioni. Dobbiamo dare delle prospettive ai cittadini per dare credibilità a ciò che sosteniamo: credo che con il 90% dei vaccinati si possono prendere in considerazione l’ipotesi di un allentamento delle misure, come la revisione del green pass con una sua estensione più ridotta rispetto a quello che è previsto oggi“.
La situazione sembra essere sotto controllo con i ricoveri
e gli ospedali monitorati costantemente. Sembra che non ci siano aumenti corposi nei letti d’ospedale e questa potrebbe essere una chiave importante. Nel frattempo ecco spiegato l’aumento:“C’è un innalzamento dei contagi, non c’è dubbio. Il dato che dobbiamo osservare con maggiore attenzione è però il dato delle ospedalizzazioni, e quello oggi tutto sommato è ancora ampiamente al di sotto delle soglie.”
“Credo che una concausa dell’aumento dei contagi possa essere anche correlata al fatto dell’estensione del Green pass, ricordiamoci che in questi giorni c’è stato un grande incremento per quanto riguarda i tamponi, quindi è anche normale che aumentando i tamponi si vadano a scoprire maggiori positivi, magari asintomatici, e questo può essere anche positivo perché ci permette di tracciare, ci permette di monitorare e di controllare meglio. Le evidenze ci dicono che oggi quelli che finiscono in ospedale, in terapia intensiva, nella maggior parte dei casi sono cittadini non vaccinati. Allora dobbiamo dire con chiarezza che ciò che ci difende dal virus non è il tampone ma il vaccino“.