Facebook pare stia ancora raccogliendo i dati personali di bambini e adolescenti tramite le pubblicità, nonostante la promessa fatta all’inizio dell’anno.
“Abbiamo meno pubblicità mirata ai giovani”, ha spiegato l’azienda a luglio. Le nuove rivelazioni suggeriscono che Facebook non consente più agli inserzionisti di indirizzare pubblicità direttamente a bambini e adolescenti. Tuttavia, utilizza i dati del loro comportamento online per alimentare un “Sistema” di intelligenza artificiale che ottimizza gli annunci su misura per loro.
“Sostituire il targeting selezionato dagli inserzionisti con un sistema che si avvale dell’apprendimento automatico – facendo la stessa cosa – non rappresenta un miglioramento, nonostante le affermazioni di Facebook”, spiega un’associazione internazionale per i diritti civili in una lettera a Zuckerberg.
Facebook: nuove accuse per l’azienda, dubbi sulle pubblicità della piattaforma
“Facebook sta ancora utilizzando la grande quantità di dati che raccoglie sui giovani al fine di determinare quali bambini hanno maggiori probabilità di essere vulnerabili a un determinato annuncio“. “Lungi dal cambiare i loro sistemi per migliorare le cose per i bambini, Facebook ha ancora una volta messo i profitti al primo posto”, dichiara Rys Farthing. “Gli annunci sono invasivi, manipolativi e impopolari. Chiaramente, Facebook lo sa. Il loro tentativo di continuare a spiare i bambini a scopo di lucro è molto chiaro”.
“È sbagliato dire che, poiché mostriamo i dati raccolti dai nostri strumenti, allora vengono utilizzati automaticamente per gli annunci”, ribatte un portavoce di Facebook. “Non utilizziamo i dati dei siti web e delle app dei nostri inserzionisti e partner per personalizzare gli annunci per persone sotto i 18 anni. Gli adolescenti visitano siti o app che utilizzano i nostri strumenti. Noi siamo trasparenti sui dati che riceviamo, ma non vengono utilizzati per la personalizzazione degli annunci.”