Questi guanti possono apparentemente ricreare le sensazioni di consistenza, pressione e vibrazione reale quando si interagisce con un ambiente digitale, anche se è ancora nelle “prime fasi di ricerca”. L’obiettivo finale di Meta è quello di associare i guanti ad un visore VR per simulare la realtà virtuale ed eventualmente quella aumentata. Facebook ha lavorato ad un paio di occhiali intelligenti, parte del cosiddetto Project Aria, per un po’ di tempo, ma il lancio è stato rimandato. Probabilmente ha influito questo nuovo progetto.
“Usiamo le nostre mani per comunicare con gli altri, per conoscere il mondo e per agire al suo interno. Possiamo trarre vantaggio dall’apprendimento motorio se riusciamo a portare il concetto di mano così come lo conosciamo nella vita di tutti i giorni nei prodotti AR
e VR. Le persone possono toccare, sentire e manipolare oggetti virtuali proprio come se fossero oggetti reali. Il tutto senza dover imparare un nuovo modo di interagire con il mondo“. Per fare ciò, Meta dovrà combinare informazioni uditive, visive e tattili per “ingannare” il cervello facendogli credere che il mondo virtuale sia reale.Meta afferma che i guanti alla fine dovranno essere “comodi, convenienti, resistenti e completamente personalizzabili”. In pratica, una sfida difficile da vincere. I guanti sono realizzati con centinaia di minuscoli motori che funzionano in modo sincrono ma sono anche troppo grandi, costosi e talvolta si surriscaldano. Meta potrebbe teoricamente sostituirli con motori più morbidi che cambiano forma man mano che chi li indossa si muove, ma non esiste ancora nulla di simile.