La famosissima serie TV Squid Game torna a quanto pare a far parlare di se, dopo l’incredibile successo ottenuto che l’ha fatta diventare la serie più guardata della storia del piccolo schermo e la contestazione legata al giudizio di numerosi genitori che hanno portato addirittura ad una petizione per la sua rimozione, ora arriva l’indiscrezione a dir poco clamorosa, si tratta di un rumor di natura geopolitica, stando a quanto emerso da alcune fonti di Radio Free Asia, agenzia stampa finanziata dal governo USA, la serie sarebbe arrivata anche in Corea del Nord nonostante la censura governativa.
La serie sarebbe dunque vista anche nella metà nordica, stando a quanto dichiarato da un residente, il contenuto sarebbe giunto grazie all’immissione di supporti fisici come CD e schede Sd, decisamente facili da nascondere e vengono visionati dai giovani e cittadini abbienti.
Si tratta di un fatto a dir poco incredibile, sia perchè la censura nordcoreana da sempre vieta la diffusione di materiale straniero, sia perchè proprio la propaganda aveva duramente criticato la produzione Netflix asserendo che avesse “ottenuto popolarità perché esponeva la bestialità della cultura sudcoreana, un mondo in cui conta solo il denaro, in cui la corruzione è all’ordine del giorno”
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Si tratta dunque di un colpo di scena, soprattutto perchè la serie in questione, andrebbe a portare all’interno di un paese del tutto isolato culturalmente dal resto del mondo, un pizzico di critica culturale che invece è centrale sia nel contenuto ma anche in molte correnti di pensiero moderne, nella serie infatti è primaria la critica sociale perfettamente impersonata dai personaggi che inquadrano il concetto in un’allegoria generale che si pone di contestare alcune dinamiche sociali, ovvero l’egoismo della società capitalista e le ingiustizie nella vita comune di ogni essere vivente, il tutto incorniciato dalla violenza che non manca mai.
Non è possibile quantificare quante persone in Nord Corea abbiano visualizzato la serie, c’è da considerare che si tratterebbe di un’attività non priva di rischi, dal momento che le sanzioni per chi elude la censura sono pesantissime, si rischia anche la morte.