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Apple contro l’UE: la proposta su USB-C è scritta male

Apple non ci sta e al connettore unico continua a sottolineare la bontà del proprio connettore lightning. Il colosso di Cupertino è una delle maggiori big tech che sarebbe toccata dall’introduzione dello standard USB-C, che implicherebbe la modifica di tutti i propri cavi e anche del meccanismo che permette di collegare il connettore allo smartphone.

Non si tratta però di un capriccio o di collisione rispetto ai propri interessi, come si potrebbe pensare a primo impatto. I dubbi espressi sulla normativa UE – ricordando che è stata la stessa Unione a interpellare Apple per esprimersi sulla legge – sono perlopiù legittimi.

Il gigante californiano non esclude infatti la possibilità di adottare il connettore proposto, anzi è stato fra i più importanti contributor nell’ideazione del nuovo modello, ma solleva questioni sull’innovazione (che non verrebbe in alcun modo incentivata se si adottasse un unico standard e non si desse spazio ad altre possibilità, potenzialmente superiori in qualità) e sull’applicazione di tale normativa.

Apple risponde all’UE: alcune criticità nella normativa, bisognerebbe modificarla

La rilevanza di questa proposta è enorme, sia per il suo impatto ambientale,

sia per il suo risvolto pratico sui devices: nel momento in cui la proposta diverrà legge, nei Paesi membri dell’Unione Europea potranno essere venduti esclusivamente smartphone che supportano l’USB-C.

L’idea sarebbe infatti di ridurre i rifiuti elettronici spesso determinati dalla sovrabbondanza di cavi di diverso genere per i vari dispositivi (tra pc, smartphone e tablet). Uniformarli consentirebbe di vendere i dispositivi senza allegare il relativo cavo e indurre gli utenti a riutilizzare quelli già presenti in casa.

Esortiamo i politici europei ad evitare queste conseguenze negative riconsiderando la proposta interamente o modificandola” ha dichiarato Apple nella nota inviata, rendendosi disponibile a collaborare per renderne ottimale la stesura finale. E si esprime anche sulla questione innovazione, scrivendo che “danneggerà i consumatori europei rallentando l’introduzione di innovazioni negli standard di ricarica, comprese quelle relative alla sicurezza e all’efficienza energetica. Ridurrà anche la scelta dei consumatori europei rimuovendo dal mercato modelli più vecchi a prezzi accessibili e aumenterà l’e-waste innescando lo smaltimento di cavi e accessori esistenti.

Una serie di osservazioni molto rilevanti di cui sarebbe opportuno tener conto, prima di approvare la legge.

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Pubblicato da
Monica Palmisano