Tre nuovi emendamenti presentati in occasione del futuro Disegno di Legge di Conversione del Decreto Fiscale prevedono l’addio ai privilegi del bollo auto a tutti i veicoli inquinanti. Scopriamo insieme come si traduce questa questione in termini pratici. Vediamo anche come influirà su tutti coloro che sono in possesso di una o più auto d’epoca. Ovviamente se questi tre emendamenti dovessero passare, il bollo auto dovrà essere pagato indistintamente da tutti.
Sono tre gli emendamenti proposti che propongono di cancellare le agevolazioni per le auto storiche che ora beneficiano di una riduzione sul bollo auto del 50%. Ad averli firmati sono Silvia Vono (Italia Viva), Patty L’Abbate e Gabriella Di Girolamo (Movimento 5 Stelle), Gianni Pittella e Daniele Manca (Partito Democratico).
L’idea è quella di aumentare i fondi delle agevolazioni e dei privilegi per le auto non inquinanti e quindi full electric o ibride. Questo anche in armonia con l’obiettivo dell’Europa di dire addio a diesel e benzina tra il 2035 e il 2040. Ciò comporta quindi che chi una volta aveva dei privilegi
ora invece dovrà pagare per intero il bollo auto. Vediamo insieme il testo integrale del comma che verrebbe abolito:“Gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni, se in possesso del certificato di rilevanza storica di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 17 dicembre 2009, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010, rilasciato dagli enti di cui al comma 4 dell’articolo 60 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, e qualora tale riconoscimento di storicità sia riportato sulla carta di circolazione, sono assoggettati al pagamento della tassa automobilistica con una riduzione pari al 50 per cento“.
Altro che bollo auto cancellato, qui sembra che anche i piccoli privilegi che si avevano stanno piano piano venendo meno. Attendiamo nuovi aggiornamenti in merito. La speranza è che le decisioni prese dal Governo non calchino la mano su una situazione già difficile che la pandemia, economicamente, sta lasciando.