C’è sempre stata una certa incomprensione dal fronte criptovalute sul tema tassazione. Quando detenere delle valute digitali, quali Bitcoin, Ethereum o altre criptovalute, può fare reddito e quindi le somme essere tassate? L’Agenzia delle Entrate ha dato risposta in merito a quando le criptovalute devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi. Non si tratta propriamente di una novità, ma di un chiarimento che per molti potrà sembrare nuovo. Tutto nasce dalla risposta a un interpello. Ecco i dettagli.
Criptovalute e dichiarazione dei redditi: quando sono tassabili
Dopo la notizia che l’India vuole regolamentare le criptovalute, sale ora l’agitazione anche in Italia per chi detiene portafogli crypto. Evitando tutti i concetti e i giri di parole che non portano a parlare in concreto di criptovalute e dichiarazione dei redditi, la domanda cruciale è: quando sono tassabili? Sì, perché sono molti a ritenere che, detenendo un wallet con sede estera ed essendo stazionarie senza movimentazioni, e per altri motivi che ora non vi elenchiamo, non devono essere soggette a tassazione.
In realtà a definire un punto è arrivato il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate in risposta all’interposto numero 788 del 24 novembre 2021. Da questo documento si evince che, in sintesi, devono essere inserite – compilando il quadro RW – nella dichiarazione dei redditi e quindi essere tassate se la giacenza supera i 51.645,69 euro per sette giorni lavorativi continui.
Ciò perché secondo quanto indicato all’articolo 67, comma 1, lettera c-ter) del TUIR in materia di criptovalute:
“Le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di valute estere rivenienti da depositi e conti correnti concorrono a formare il reddito a condizione che nel periodo d’imposta la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento sia superiore a cento milioni di lire (Ndr 51.645,69 euro) per almeno sette giorni lavorativi continui“.
Insomma, le criptovalute devono essere dichiarate solo nelle condizioni di cui sopra. Ma quale tassazione applicare? È sempre l’Agenzia delle Entrate a rispondere all’interno del documento:
“Il reddito, se percepito da una persona fisica al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, è soggetto ad imposta sostitutiva ai sensi dell’articolo 5 del d.lgs. n. 461 del 1997, attualmente prevista nella misura del 26 per cento“.