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Bitcoin, il mining sta causando problemi elettrici in Kazakhistan

I Bitcoin, come tutte le criptovalute, sono monete virtuali che non hanno una controparte reale. Questo significa che non esistono materialmente e che quindi non le troveremo mai in formato banconota cartacea.

Le criptovalute sono basate sulla blockchain e quindi la loro esistenza è certificata, tuttavia per convalidare tutte le transazioni eseguire bisogna avvalersi di potenti strumenti di calcolo. Questa attività è definita “mining” e consiste nell’eseguire continuamente calcoli complessi per ottenere una parte di Bitcoin come ricompensa.

Risulta evidente che il “mining” può essere considerata un’attività redditizia soprattutto quando il valore delle criptomonete è in continua crescita. Secondo un report del Financial Times, l’attività dei miner sta mandando in crisi la rete elettrica del Kazakhistan.

 

I BITCOIN mandano in crisi le infrastrutture elettriche del Kazakhistan

Il paese ha dovuto fronteggiare un aumento esponenziale dei consumi che hanno causato problemi a tre centrali elettriche da ottobre ad oggi

. La domanda di elettricità nel paese ha fatto registrare un incremento dell’8% a livello nazionale, un dato che ha causato notevoli problemi e blackout.

Per far fronte alla problematica, il fornitore di energia elettrica del Paese ha annunciato i primi tagli alla fornitura del servizio per ben 50 aziende ufficialmente registrate come miner. Inoltre, in caso di blackout o problemi alle infrastrutture, queste azienda saranno le prime ad essere disconnesse dalla rete.

Il motivo di tanti miner attivi in Kazakhistan è legato al ban imposto dalla Cina al mining. I costi bassi del Kazakhistan hanno spinto molti operatori a spostarsi e avviare la propria attività nel Paese. Tuttavia, insieme alle aziende ufficialmente registrare, esistono anche tanti operatori privati o abusivi che comunque richiedono tantissima energia per far funzionare le mining farm.

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Pubblicato da
Alessio Amoruso