Secondo una dichiarazione dell’Idaho National Laboratory (INL) del Dipartimento dell’Energia del 19 novembre, il laboratorio sta collaborando con la NASA per installare sulla luna un reattore a fissione “ ad alta potenza e indipendente dal sole“, l’obiettivo è quello di installarlo entro i prossimi 10 anni.
Le due agenzie stanno attualmente cercando proposte da partner esterni per avviare questo imponente progetto, con una scadenza fissata per il 19 febbraio 2022.
Questo ipotetico reattore aiuterebbe a trasformare la luna in una base extraterrestre per l’esplorazione umana dello spazio, comprese le future missioni con equipaggio su Marte, hanno detto i funzionari dell’agenzia.
“L’abbondanza di energia sarà la chiave per la futura esplorazione dello spazio“, ha affermato Jim Reuter, amministratore associato della direzione della missione per la tecnologia spaziale della NASA a Washington, D.C., nella dichiarazione. “Mi aspetto che i sistemi di alimentazione di superficie a fissione avvantaggeranno notevolmente i nostri piani per le architetture energetiche per la luna e Marte e che guidino l’innovazione per l’uso sulla Terra”.
Bisogna essere veloci
L’invito a presentare proposte viene fornito con alcune linee guida di base. Il reattore proposto deve essere una versionee a fissione alimentato all’uranio, ovvero un composto in grado di dividere nuclei atomici pesanti in nuclei più leggeri. (La fusione nucleare, d’altra parte, comporta la combinazione di due o più atomi più leggeri in uno più pesante, ed è questo processo che rilascia l’energia che ci serve).
Il reattore non deve pesare più di 6.000 chilogrammi e può essere inserito in un razzo con le dimensioni sopra elencate. Il reattore verrà assemblato sulla Terra, quindi lanciato sulla Luna, e dovrà fornire 40 kilowatt di energia elettrica continuativa per 10 anni. Il reattore deve anche avere controlli di temperatura per mantenere il dispositivo fresco. La Luna può raggiungere più di 260 gradi Fahrenheit, o 127 gradi Celsius, durante il giorno.
La richiesta di proposte arriva mentre la NASA inizia a potenziare il suo programma Artemis, che mira a creare una presenza umana sostenibile sulla Luna entro la fine del decennio. Si stima che il programma, che prevede di riportare gli esseri umani sul satellite bianco per la prima volta dal 1972, costerà circa 93 miliardi di dollari.