Dopo mesi di articoli, trasmissioni televisive e – soprattutto – ricerca, gli scienziati hanno trovato la possibile correlazioni vaccini e trombosi. Quei rarissimi coaguli di sangue ormai legati a doppio filo con i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson hanno, finalmente, una spiegazione.
Un numero molto ristretto di persone, dopo aver fatto uno dei vaccini a vettore virale, ha riscontrato l’insorgenza di una sindrome piuttosto grave – nella quale le piastrine non funzionano come dovrebbero, culminando in un processo di coagulazione.
Leggi anche: Vaccini: la scienza spiega se modificano il DNA e se alimentano le varianti
Così Abhishek Singharoy, ricercatore dell’Arizona State University:
“Il meccanismo che provoca questa condizione, chiamata trombocitopenia immunitaria indotta dal vaccino (VITT), era sconosciuto”.
I ricercatori dell’università dell’Arizona assieme all’Università di Cardiff ed AstraZeneca hanno scoperto la causa di questa insolita correlazione
tra vaccini e trombosi. Il responsabile é il vettore virale – in questo caso, un adenovirus utilizzato per trasportare il materiale genetico del COVID 19 – e il modo in cui questo si lega al fattore piastrinico 4 (PF4) una volta iniettato.In casi molto rari, suggeriscono gli scienziati, il vettore virale può entrare nel flusso sanguigno e legarsi al PF4, dove il sistema immunitario lo vede come estraneo. La risposta immunitaria che ne deriva provoca il rilascio di anticorpi, che si legano e attivano le piastrine facendole raggruppare insieme e innescando coaguli di sangue.
Questa scoperta potrà essere utilizzata per capire i rari effetti collaterali a questi vaccini, migliorandone l’efficacia. E magari progettarne di nuovi, che non provochino reazioni avverse.
Al momento, comunque, questa strana correlazione vaccini e trombosi ha coinvolto i soli AstraZeneca e Johnson & Johnson. Quelli a mRNA (Moderna e Pfizer), realizzati con una tecnologia completamente diversa, non hanno mostrato questo effetto.