La nuova variante del Covid Omicron preoccupa e non poco, Anche se a quanto pare tutte le persone attualmente contagiate da quest’ultima non avrebbero presentato altro che lievi sintomi nella peggiore delle situazioni. Sui 47 contagiati nell’Unione Europea con la nuova variante sudafricana, sarebbero in pochi a mostrare dei sintomi, mentre gli altri sarebbero tutti asintomatici.
Allo stesso tempo in Italia la situazione si sta complicando, con l’indice Rt che resta superiore all’1. Questo è quanto riferito dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, il quale ha però fatto capire quanto abbiano avuto incidenza i vaccini. Nelle terapie intensive infatti i numeri sono aumentati del 17% per quanto riguarda i pazienti non vaccinati. Sono invece diminuiti del 10% per quanto concerne tutti coloro che invece hanno accettato il vaccino.
Tale diminuzione dei vaccinati nelle terapie intensive e vista quindi come un segnale positivo riguardo la protezione del vaccino dalle forme gravi del virus.
“Il numero di persone infette cresce e cresce in maniera progressiva. Anche l’incidenza settimanale aumenta. L’indice di trasmissibilità si mantiene sopra l’uno” e “questo dato è molto importante perché la possibilità di far decrescere infetti passa da un Rt inferiore a uno. Allo stesso tempo, con questo Rt, crescono i ricoveri in modo regolare, sia in area medica che in terapia intensiva anche se per ora sotto le soglie d’allerta”.
Queste le parole di Brusaferro riportate durante un intervento all’Healthcare Summit del Sole24ore.
“Ad oggi la variante delta è dominante quasi esclusiva, anche nel nostro paese, e si trasmette in maniera efficace in assenza di copertura immunitaria o con copertura ridotta”. Da questo punto di vista, “le terze dosi sono uno strumento molto importante perché innalzano la risposta immunitaria e proteggono dal contrarre le infezioni. Per piegare la curva e riportare l’Rt sotto l’uno, farle è un elemento importantissimo“.