Mini è un’icona britannica dell’automobilismo, in grado di passare ad una proprietà tedesca senza perdere il fascino del proprio brand. Il passaggio all’elettrico è una nuova grande sfida per la piccola Mini che ha il difficile compito di tramandare un’eredità sportiva ricca di vittorie nei rally degli anni sessanta.
Lo stile è inconfondibilmente Mini: carrozzeria tre porte, fari posteriori sagomati a formare la Union Jack, fari anteriori Full LED circolari e presa d’aria sul cofano (puramente decorativa).
Non mancano però elementi per ricordarci che siamo davanti ad un modello elettrico, come i dettagli gialli e gli inediti cerchioni Power Spoke da 17 pollici. Il classico tappo benzina sul lato destro nasconde la presa di ricarica. Gli interni non sono certo spaziosi, la configurazione è 2+2 e chi siede dietro sta stretto e non deve avere le gambe lunghe.
Il guidatore siederà comodo e si potrà godere il nuovo quadro strumenti digitale da 5″, da cui visualizzare autonomia residua, stato di carica della batteria, navigatore satellitare o modalità guida inserita. Non può mancare il tradizionale oblò centrale che ospita l’infotainment e un display da 8,8″.
Tramite l’app MINI è possibile monitore lo stato di carica delle batterie e programmare il navigatore tenendo conto delle colonnine di ricarica lungo il tragitto. La capacità del bagagliaio è da 211 litri, con uno scalino pronunciato della soglia di carico. Abbattendo i sedili posteriori la capacità sale a 731 litri.
Un po’ sottotono il livello di aiuti alla guida per un’utilitaria Premium: troviamo solo la frenata automatica, il Cruise control non adattativo, sensori di parcheggio e telecamera posteriore.
Il motore elettrico è da 184 CV (135 kW), alimentato da un pacco batterie da 32,6 kWh (capacità lorda) a 96 celle ad alta tensione raffreddate a liquido e montate sotto il pianale per abbassare il baricentro e centralizzare le masse. Rispetto alla mini Cooper il peso sale di 145 kg, fermando l’ago della bilancia a 1.440 kg.
È possibile scegliere quattro diverse mappature : Green plus, Green, Mid e Sport in ordine crescente da maggior autonomia a maggiori prestazioni.
La mini resta un piccolo kart scattante che copre lo 0-100 in 7,5 secondi – Nulla da eccepire, il motore elettrico spinge forte fino ai 100 Km/h.
La vettura ha una buonastabilità nei rapidi cambi di direzione e lo sterzo è abbastanza preciso e comunicativo.
Ha la funzionalità One Pedal per fare tutto con l’acceleratore, la frenata rigenerativa ha due livelli, il cui intervento per entrambi è piuttosto aggressivo.
Supporta la ricarica rapida in corrente continua (DC) fino a 50 kW, e consente di arrivare all’80% di ricarica in una trentina di minuti. La ricarica domestica richiede invece tra le 16 e le 17 ore.
Mini ha saputo senza ombra di dubbio mantenere l’esperienza divertente del simil Go-Kart anche su un modello elettrico. I dettagli continuano a rimanere ricercati e lato estetico il modello da noi testato ha lasciato tutti a bocca aperta. Cosa strana: il prezzo è meno dolente rispetto ai cometitors, se consideriamo che trattasi comunque di una Mini. Ben 4 gli allestimenti: la più economica parte da 34.900 euro, la Classic e la Electric constano 36.900 e 38.900 euro, invece per mettersi in garage la Yours ci vogliono ben 41.900 euro. Incentivi esclusi.
In conclusione, visto e considerato il prezzo in linea con i competitors, la domanda sorge spontanea: «Siete disposti ad avere qualche confort e supporto tecnologico in meno, ma avere l’auto più bella ed emozionante per la sua categoria, presente sul mercato?» La nostra risposta è senza alcun dubbio: «Sì». Quest’auto ci ha letteralmente stregati ed ora non possiamo più farne a meno!