Si sono presentati alle filiali di Banca Intesa Sanpaolo con documenti di identità che, al primo sopralluogo degli operatori, risultavano regolari e autentici. Superato senza difficoltà il primo “ostacolo” hanno aperto un conto corrente e chiesto subito un prestito.
Finora tutto normale. Pratica quotidiana per le banche. In realtà quello che è successo nell’istituto di credito di Sassari è stata una bella truffa perché, una volta ottenuta la cifra richiesta, i clienti fantasma hanno fatto perdere le tracce. E anche quelli dei soldi che, ovviamente, sono stati prelevati dal conto e mai restituiti.
Ma alla fine la truffa è stata scoperta e la squadra mobile sassarese, coordinata dal dirigente Dario Mongiovì, ha denunciato otto persone, uomini e donne tra i 28 e i 45 anni, per truffa ai danni della banca Intesa Sanpaolo. Per fortuna due di loro non sono riusciti a portare a termine il piano perché le indagini avviate dalla banca in collaborazione con la polizia hanno fermato la truffa.
Ecco come sono state effettuate le indagini
Le indagini di si sono concentrate in un periodo di quattro mesi, periodo in cui i truffatori si sono presentati in banca per aprire il conto. I prestiti, con importi che solitamente arrivavano fino a quindicimila euro, venivano ritirati o trasformati in assegni bancari dai finti correntisti che non hanno mai onorato il rimborso delle somme ricevute.
I sospetti hanno cominciato a insinuarsi tra i dipendenti dell’istituto di credito solo al momento dell’integrazione delle pratiche di concessione del prestito quando hanno potuto accertare che le dichiarazioni Cud o Isee fornite da quelle persone, così come le buste paga dei tre mesi precedenti la richiesta di finanziamento, erano sempre false.
In questo frangente è emerso che i documenti erano intestati a codici di società o titolari di società spesso inesistenti e nemmeno iscritte all’INPS. Tutti i truffatori avevano dichiarato di essere dipendenti di ditte, società o imprese che non li avevano mai conteggiati tra il proprio personale.
A quel punto la banca ha sporto denuncia alla questura e sono iniziate le indagini della squadra mobile. Articolato ed esigente. L’attività di controllo e l’incrocio di informazioni posto in essere dalle forze dell’ordine hanno permesso di scoprire che tra alcuni degli autori della truffa vi era una chiara relazione, tenuto conto delle modalità e dei sistemi comuni utilizzati per realizzare la frode.
Una volta individuati, tutti e otto sono stati denunciati alla magistratura che sta valutando se adottare eventuali provvedimenti nei loro confronti.