News

Google Pixel 6: un problema impedisce agli audiofili di ascoltare musica

TIDAL, Amazon Music e Apple Music sono solo alcune delle app di streaming musicale che consentono lo streaming audio ad alta risoluzione senza perdita di dati. Per apprezzare adeguatamente la qualità del suono migliorata, dovrai combinare il tuo smartphone con un DAC esterno e un paio di cuffie di fascia alta. Sfortunatamente, un problema tecnico impedisce ai proprietari di Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro di utilizzare il proprio DAC esterno per ascoltare la musica.

Il collegamento di DAC Hi-Fi esterni tramite USB-C provoca l’interruzione di app musicali come PowerAMP, FiiO Music e altre, senza che l’audio venga riprodotto dalle cuffie collegate, secondo alcuni utenti di Pixel 6. Alcune app che non si bloccano emettono invece un suono stridente. Quando i telefoni Pixel sono arrivati ​​inizialmente nelle mani degli utenti, il problema è stato segnalato per la prima volta. Molte persone speravano che Google risolvesse il problema con l’aggiornamento di sicurezza di dicembre, ma non è ancora successo.

Pixel 6: Google deve ancora risolvere il problema

Sebbene alcuni DAC sembrino funzionare, la musica è ancora elaborata dal software. Ciò significa che vengono sottoposti a downsampling e non bypassano l’elaborazione del suono di Android, quindi si perde il vantaggio di riprodurre musica in qualità senza perdita di dati. Il problema è stato precedentemente segnalato a Google Issue Tracker, ma l’azienda deve ancora rispondere.

I dispositivi Android più recenti richiedono un DAC esterno per riprodurre musica in qualità senza perdita di dati perché il DAC integrato è insufficiente. Il DAC ignora anche lo stack audio di Android, che è limitato a velocità di campionamento di 24/48 kHz. I file audio ad alta risoluzione, ad esempio, hanno una frequenza di campionamento di 192 kHz.

I DAC esterni non sono esattamente un accessorio popolare per smartphone, quindi questo problema riguarderà solo un piccolo numero di clienti Pixel 6. Forse questo spiega perché, nonostante il problema sia stato segnalato per oltre un mese, Google ha trascurato di risolverlo.

Condividi
Pubblicato da
Michele Ragone