Come previsto dal Piano Nazionale di Risanamento e Resilienza del Governo Draghi, il 2022 sarà l’ultimo anno in cui verrà pagato l’affitto in bolletta.
Con la fine del prossimo anno, le modalità che ci hanno permesso di pagare cesseranno di transitare sul veicolo utilitario. Una vera rivoluzione che chiude un’era. E tranquillizza chi non usufruisce del servizio statale e ha sempre visto questa tassazione come una violazione dei taciti accordi tra le parti.
Decisiva è stata l’entrata in vigore del Piano Nazionale di Risanamento e Resilienza adottato dal massimo governo. Entra in vigore in recepimento delle direttive europee per l’accesso al credito concesso ai Paesi della Comunità in risposta alla grave crisi economica causata dalla pandemia globale.
Tuttavia, se il contribuente si sente meno sotto pressione, percependo la bolletta elettrica come più leggera, in RAI è meno soddisfatto. Dove i conti economici non sono mai stati dei più rosei. E ora, viste le prospettive, potrebbero andare incontro a un sostanziale peggioramento.
Una decisone forzata
Lo stesso Renzi ha deciso di impostare le modalità attualmente in corso, prendendo una decisione forse necessaria ma assolutamente impopolare. Era il 2016 e da ben cinque anni la questione non era mai stata presa in mano. Il canone, passando per le bollette, era stato adeguato da 113 euro a 90 euro.
Il primissimo obiettivo raggiunto è stato quello di ridurre il gap degli evasori fiscali. E contribuire in modo sostanziale a ricostituire le scale traballanti della TV di Stato. Tutto questo però non era bastato ad alimentare un’azienda decisamente costosa. Che però rispetto al panorama europeo completo ha dalla sua una richiesta di abbonamento tra le più economiche.
E quindi fortunatamente per l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, è molto plausibile che si torni al vecchio e caro bollettino con causale, da adempiere nei termini previsti, con le opportune soluzioni. Nulla è stato ancora detto sugli importi, che potrebbero subire una modifica.