Il vaccino Pfizer è attualmente protagonista in Italia per la campagna di immunizzazione con le terze dosi. Molti italiani sono chiamati ad un’ulteriore somministrazione del farmaco anti Covid anche nel periodo conclusivo del 2021, per fermare l’onda di contagio di queste ultime settimane e per fermare la variante Omicron.
Le terze dosi di Pfizer, inizialmente somministrate ai cittadini con fragilità (persone con malattie pregresse, anziani e residenti nelle RSA), ora sono rivolte a tutta la popolazione adulta.
Un’incognita però accompagna i cittadini. Anche la comunità scientifica infatti sospetta una possibile minore efficacia del siero per la nuova variante Omicron, la mutazione del virus isolata per la prima volta in Sudafrica. In base ai dati preliminare, la copertura di Pfizer con Omicron sarebbe poco sopra del 40% per i vaccinati con doppia dose. I dati però crescono sino al 70%
– in base ai primi dati – per chi ha anche la terza dose.In vista di una minore efficacia di Pfizer con Omicron, la compagnia farmaceutica sta valutando una possibile nuova versione del vaccino, con una modifica al codice genetico del farmaco per adattarlo all’ultima variante del virus.
La nuova versione di Pfizer per il variante Omicron dovrebbe essere disponibile già nella prima fase del 2022. Allo stato attuale, le autorità sanitarie stanno monitorando un’incidenza sempre crescente per la variante. La nota positiva è invece inerente all’incidenza sanitaria della variante: l’alta pericolosità di Delta infatti non si sarebbe replicata con Omicron. Gli indici di ospedalizzazione ed i decessi con Omicron sono infatti sotto controllo per le autorità sanitarie.