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L’utilità di Google Maps nella nostra vita di tutti i giorni è innegabile, forse non quanto prima della pandemia, ma comunque. Oltre ad aiutare ad orientarci nelle città che non conosciamo ormai fa di tutto, come segnalare le zone più trafficate. In certi casi riesce anche a farci divertire visto che tutti noi siamo andati in cerca di scena esilaranti catturare dalla macchina di Google.

Recentemente è successo qualcosa di sensazionale. Grazie in parte all’aiuto di Google Maps, la Polizia italiana è riuscita ad arrestare un capo mafia latitante, Gioacchino Gammino. La vicenda è accaduta lo scorso 17 dicembre a Madrid dove l’uomo era scappato in seguito all’evasione di Rebibbia del 2002. È riuscito a passare tutto questo tempo quasi nell’anonimato, ma tra le prove che l’hanno incastrato c’è uno scatto sulla piattaforma in questione.

 

Google Maps e l’aiuto fornita alla polizia

Diversi anni fa Google Maps riuscì per caso ad immortalare l’uomo davanti ad un’alimentare. La segnalazione arrivò alla polizia, non è chiaro come, che iniziò a indagare partendo proprio da tale indizio. Le indagini hanno portato alla scoperta di un ristorante nelle vicinanze dell’alimentari che di fatto era di proprietà del latitante. Da quel momento l’indagine decollò fino ad arrivare al culmine lo scorso dicembre dove la polizia italiana in Spagna lo ha arrestato.

Ora vedrà estradato in Italia dove lo aspetta un ergastolo da scontare a causa dell’omicidio di un uomo nel 1989. Ovviamente la lista di crimini è più lunga, ma è il fatto questione che ha permesso alle forze dell’ordine di incastrarlo. Ora, grazie a Google Maps, giustizia è stata fatta di nuovo.

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