Il James Webb Space Telescope si sta muovendo rapidamente verso il suo prossimo grande obiettivo.
Martedì Webb ha terminato la missione che consisteva di portare il suo enorme schermo solare alla giusta tensione, concludendo l’operazione più complessa e complicata della lunga fase di spiegamento dell’osservatorio da 10 miliardi di dollari.
Il team della missione può quindi ora passare al prossimo importante elemento della sua lista di cose da fare: portare gli specchi del telescopio nella configurazione corretta.
“Direi che entro questo fine settimana inizieremo questo processo“, ha detto durante la conferenza stampa Alphonso Stewart, James Webb Space Telescope systems lead presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland.
Lo specchio primario di Webb largo 21,3 piedi (6,5 metri) è costituito da 18 segmenti esagonali disposti su una piattaforma centrale e due “ali” laterali più piccole. Queste ali sono state ripiegate prima del lancio in modo che il gruppo potesse adattarsi all’interno della carenatura del carico. Il dispiegamento dello specchio primario comporta l’estensione delle due ali e il loro bloccaggio in posizione.
Il mirror secondario di Webb è così chiamato perché è la seconda superficie, dopo il primario, che la luce colpirà nel suo percorso nei quattro strumenti scientifici del telescopio. Lo specchio secondario largo 0,74 m si trova all’estremità di diversi bracci, che devono essere estesi.
Webb è progettato per captare deboli segnali di calore dall’universo primordiale, un lavoro impegnativo che richiede che le sue ottiche e gli strumenti rimangano estremamente freddi. Ecco perché l’osservatorio ha uno schermo solare così grande e perché opererà nel punto di Lagrange Terra-sole 2 (L2), un punto gravitazionalmente stabile a circa 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. A L2, Webb rimarrà allineato con la Terra, il sole e la luna, consentendo allo schermo solare di bloccare continuamente la luce e il calore da questi corpi.
Se tutto va secondo i piani, il telescopio scivolerà in orbita attorno a L2 29 giorni dopo il lancio. A quel punto, Webb sarà alla sua destinazione finale con tutte le principali implementazioni completate. Ma l’osservatorio non sarà ancora pronto per iniziare il suo lavoro scientifico.