Una delle meraviglie più incredibili ma allo stesso tempo più spaventose che la nostra Terra ha da offrirci è senza dubbio il cratere infuocato denominato a causa appunto di questo aspetto fiammeggiante “La porta dell’inferno”, ubicata vicino al piccolo villaggio di Derweze, situato nel Deserto del Karakum, 260 km a nord della capitale Aşgabat.
Questo cratere è infuocato da oltre 50 anni a causa di un giacimento di gas naturale messo in fiamme dai geologi russi che, convinti nell’esaurimento del gas in poche ore, ritenuto pericolo per la popolazione, hanno convenuto fosse il caso di incendiare il tutto, non sapendo che il fuoco sarebbe diventato perpetuo.
Il cratere offre delle dimensioni pari a un diametro di 60–70 m e una profondità di circa 20 m
e tra gli autoctoni è diffusa la credenza che si tratti di un fenomeno soprannaturale.
A quanto pare quella che attualmente è diventata l’attrazione più conosciuta e famosa del paese, è presto destinata ad essere spenta, almeno questo è quanto dichiarato dal Presidente Gurbanguly Berdymukhamedov, il quale ha confermato che gli esperti sono in cerca di un modo per estinguere le fiamme attualmente ancora accese.
Si tratta di una sfida per il paese, dal momento che bruciare senza sosta tali gas, oltre che pericolo per il popolo è anche dannoso per l’ambiente, senza tener conto che si tratta di uno spreco di risorse impressionante, ecco le dichiarazioni del presidente:
“Stiamo perdendo preziose risorse naturali per le quali potremmo ottenere significativi profitti e utilizzarle per migliorare il benessere della nostra gente“.