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Kim Kardashian sott’accusa, crollo della criptovaluta del 98%

Kim Kardashian e Floyd Mayweather sono accusati di aver causato il crollo di una criptovaluta chiamata EthereumMax, utilizzata in uno schema detto “pump and dump” dalle celebrità.

Sia la Kardashian che Mayweather hanno promosso EthereumMax, che non è correlato alla criptovaluta Ethereum anche se riprende in parte lo stesso nome. Trattasi di una valuta digitale meno popolare. Le dichiarazioni di Kim Kardashian hanno provocato forti oscillazioni di prezzo per il token digitale.

Il prezzo di EthereumMax è crollato di oltre il 98% dopo che Kim lo ha sponsorizzato sulle sue Storie di Instagram. “Vi piacciono le criptovalute?”, ha scritto la star dei reality TV ai suoi 228 milioni di follower. “Non si tratta di un consiglio finanziario, ma di condividere ciò che i miei amici mi hanno appena detto sul token Ethereum Max!”. Molti utenti hanno replicato contrariati: “Per favore, per favore, fate altre domande, non buttatevi nel trading online solo perché Kim Kardashian è stata pagata per parlarne”.

Kim Kardashian accusata del crollo del 98% del valore di mercato di una valuta digitale

Le storie di Kim Kardashian sono arrivate appena una settimana dopo che Mayweather ha promosso la criptovaluta a sua volta durante il suo incontro con lo YouTuber Logan Paul. La class action in corso ritiene anche la star del basket Paul Pierce responsabile, così come chiunque abbia investito in EthereumMax tra il 14 maggio e il 27 giugno 2021.

Non è la prima volta che Mayweather è coinvolto in una causa relativa alle criptovalute. Infatti, è stato precedentemente accusato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti nel 2018. A quei tempi non ha rivelato un pagamento di $ 100.000 che ha ricevuto per aver promosso un’offerta iniziale di monete (ICO) nel 2017.

“Gli investitori dovrebbero essere scettici sui consigli di investimento pubblicati sulle piattaforme social. Non dovrebbero prendere decisioni basate sull’approvazione di celebrità”, ha spiegato all’epoca Steven Peikin, della divisione Enforcement della SEC. “Gli influencer sono spesso promotori pagati, non professionisti degli investimenti. I titoli che pubblicizzano, indipendentemente dal fatto che siano emessi utilizzando valute tradizionali o sulla blockchain, potrebbero essere frodi“.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano