Il telescopio dal valore di 10 miliardi di dollari deve dispiegare il suo enorme specchio da 6,5 metri e 18 segmenti, realizzato in metallo berillio placcato in oro, per una serie di mesi. Trattasi di una superficie molto più grande rispetto a quella dell’Hubble, il suo precursore. I segmenti devono staccarsi dai dispositivi di fissaggio che li mantengono in posizione per il lancio per poi spostarsi in avanti di mezzo pollice dalla loro configurazione originale – un processo lungo 10 giorni. Successivamente sarà possibile allinearli per formare un’unica superficie ininterrotta che attira la luce.
L’allineamento richiederà altri tre mesi. Allineare i segmenti per formare un’unica struttura significa che ogni segmento “è allineato a un cinquemillesimo dello spessore di un capello umano”. Anche la superficie secondaria più piccola del telescopio, progettata per dirigere la luce raccolta dalla lente primaria verso la fotocamera e in altri strumenti, deve essere allineata per funzionare come parte di un sistema ottico coeso.
Se tutto andrà come previsto, il telescopio dovrebbe essere pronto per catturare le sue prime immagini scientifiche a maggio. Il James Webb è circa 100 volte più potente del suo predecessore. Può osservare oggetti a distanze maggiori, quindi più indietro nel tempo, rispetto al telescopio Hubble ma anche rispetto a qualsiasi altro telescopio. Gli astronomi affermano che sarà possibile osservare il cosmo in modo del tutto nuovo. L’efficienza del lancio del telescopio comporta anche che se tutto va secondo i piani il James Webb Space Telescope dovrebbe funzionare per vent’anni, piuttosto che per un decennio come previsto dalla Nasa, dando agli scienziati più tempo per studiare le origini del nostro universo.