Al giorno d’oggi noi tutti abbiamo sentito parlare di Bitcoin, il famoso token digitale e cirptografico che sta annientando record su record grazie al proprio valore che non fa altro che crescere di giorno in giorno, ed ovviamente, insieme a lui, abbiamo anche spesso sentito nominare il mining, processo di estrazione dei bitcoins che va a braccetto con tutto il mondo delle criptovalute.
Ebbene il mining come ben sappiamo è un processo che richiede un importante dispendio di risorse in termini di energia e prestazioni, chi si occupa di tale operazione infatti usa spesso hardware all’avanguardia e prestate come montagne di GPU top di gamma, setup che comunque consente un’estrazione efficace ma allo stesso tempo difficoltosa.
Immaginate però ora di estrarre Bitcoin con un vecchio PC ormai decisamente dismesso, certamente il processo sarebbe impossibili in termini di tempi, ciò non toglie che però alcuni appassionati, per il semplice piacere di effettuare l’impresa, vogliano alle volte cimentarsi in tali sfide, ed è proprio il caso di Dmitrii Eliuseev, vediamo insieme cosa ha combinato.
L’appassionato ha deciso i tentare il mining con un Toshiba T3200SX,un vecchio computer che monta a bordo il processore Intel 386SX da 16 MHz, una CPU all’epoca anche decisamente all’avanguardia, che oggi però in termini di mining, si traduce in ben 584 milioni di anni per ottenere un dollaro in Bitcoin, ovvero 0.0000232314Btc.
Eliuseev per riuscire nel suo piccolo obbiettivo ha dovuto scrivere però un programma apposito in grado di funzionare con l’architettura a 16 bit del pc che aveva tra le mani, il quale una volta messo in funzione ha offerto ben 15H/s di hashrate, con un consumo a lavoro di 39W.