Uno dei piani include l’iniezione di miliardi di particelle di zolfo nell’atmosfera. Il successo di questo piano, o di qualsiasi altro, sarebbe di gran lunga ricco di conseguenze e svantaggi. “La geoingegneria solare non può essere governata a livello globale in modo equo, inclusivo ed efficace”, afferma la lettera degli esperti pubblicata sulla rivista WIREs Climate Change come riportato da Phys.org. “Chiediamo quindi un’azione politica immediata da parte dei governi, delle Nazioni Unite e di altri attori per prevenire la normalizzazione della geoingegneria solare come opzione di politica climatica”.
È probabile che l’oscuramento artificiale del Sole possa comportare dei rischi per i monsoni
nell’Asia meridionale e in Africa, oltre a causare problemi con i raccolti. Ciò detto, altre aree potrebbero trarne vantaggio, poiché ostacolerebbe la probabilità di siccità nell’Africa meridionale. Questa tecnologia non farebbe nulla, ad esempio, per fermare l’accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera, che sta cambiando notevolmente la chimica dei mari. Per qualsiasi aspetto positivo, quindi, ce n’è sempre uno negativo.Le speranze di trovare una soluzione rapida potrebbero, come afferma la lettera, “disincentivare i governi, le imprese e le società a fare il possibile per raggiungere gli obiettivi prefissati per aiutare l’ambiente”. Se si ricorre a soluzioni rapide come oscurare il sole artificialmente, e non solo, si rischia di pensare che non serva fare nient’altro. In realtà, è una soluzione ambigua, poco certa e piena di rischi. Ci sono molte altre soluzioni, anche se richiedono più tempo e impegno da parte di tutti. La lettera chiede un accordo internazionale per bloccare il finanziamento di queste tecnologie e il rifiuto di tutti i brevetti concessi a riguardo.