A quanto pare la piaga dell’hacking non risparmia veramente nessuno, ma proprio nessuno, perfino al Croce Rossa, da sempre associazione impegnata nell’aiutare le popolazioni in difficoltà offrendo un servizio sanitario in zone decisamente ardue da raggiungere, recentemente è stata infatti colpita da un data breaching che ha portato alla sottrazione di dati in merito a utenti davvero molto vulnerabili.
Nel dettaglio a subire l’attacco è stato un contrattista, a cui sono stati rubati i dati in merito 515 mila persone del programma “Restoring Family Links”, un programma che mira a riunire gli elementi di nuclei famigliari separati a causa di eventi avversi come disastri ambientali, guerre o altro.
L’accaduto e l’esortazione
A rendere noto quanto successo nelle scorse ore è stato proprio il Comitato Internazionale Croce Rossa, il quale ha affermato come si tratti di dati raccolti in sostanza da almeno 60 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in tutto il mondo, nel comunicato spicca poi l’esortazione del comitato stesso che puntando a smuovere la coscienza del responsabile, esorta a non condividere, usare o vendere i dati presi in possesso dal momento che si tratta di persone che vivono già una condizione di forte disagio, sono dunque vulnerabili e stanno già soffrendo.
As we are working to understand the scope of this cyber-attack, we call on those responsible to walk away.
Do not cause more harm and suffering to highly vulnerable people by sharing, selling or using their data.
— ICRC (@ICRC) January 19, 2022
Si tratta di un’esortazione che mostra l’evidente impossibilità di recuperare al danno subito, tra l’altro non si sa molto dell’appaltatore, ci è dato sapere che si tratta di una società svizzera che si occupa della gestione di database informatici, i quali sono probabilmente i sistemi che sono stati violati dall’attacco.