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Dei KitKat sono stati ritirati dal mercato: ecco perche’ Nestle’ li ha tolti dal mercato

Alcune barrette di cioccolato KitKat con immagini di divinità indù stampate sugli involucri sono state ritirate dal mercato, secondo quanto affermato da Nestlé nelle ultime ore.

La gente in India ha detto che era offensivo avere le immagini di Lord Jagannath, Balabhadra e Mata Subhadra sull’involucro di una carta che finira’ per essere gettata nella spazzatura.

Gli indù si sono lamentati all’idea di avere immagini di questi dei che giacciono nei bidoni della spazzatura o per strada.

Alcuni commenti su Twitter mostrano il disappunto degli indiani: “Nestle rimuovi gentilmente le foto del nostro Dio dal tuo involucro KitKat. Fino a quel momento noi indiani resteremo uniti e non consumeremo nessuno dei tuoi prodotti. Impara gentilmente dai tuoi errori e non ripetere piu’ errori di questo genere.”

I prodotti sono stati gia’ ritirati

Nestlé India ha affermato di aver già ritirato gli involucri che sono stati introdotti come parte dei pacchetti vacanza per celebrare le destinazioni locali.

Gli involucri con immagini di divinità indù dovevano evidenziare la cultura dell’Odisha.

Nestlé India ha twittato: “I pacchetti vacanza KitKat hanno lo scopo di celebrare le bellissime destinazioni locali e l’anno scorso abbiamo voluto celebrare la cultura dell’Odisha con disegni sui pacchetti che rappresentano ‘Pattachitra’, una forma d’arte identificabile in modo univoco dalle sue immagini vivide.”

La grafica è stata ispirata dal sito web del turismo del governo. La societa’ voleva incoraggiare le persone a conoscere l’arte e i suoi artigiani. Le nostre campagne passate hanno anche dimostrato che ai consumatori piace collezionare e conservare disegni così belli.

“Comprendiamo la delicatezza della questione e ci rammarichiamo se abbiamo inavvertitamente ferito il sentimento di qualcuno. Con un’azione immediata avevamo già avviato il ritiro di queste confezioni dal mercato. Vi ringraziamo per la comprensione e il supporto” ha detto infine Nestle’ in un comunicato di scuse.

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Pubblicato da
Simone Paciocco