Una della associazioni sanitarie di maggiore importanza è senza dubbio al Croce Rossa, quest’ultima si offre di garantire aiuto umanitario a tutte quelle persone che si trovano in diretto stato difficoltà in virtù di contesti politici o anche ambientali decisamente avversi, ciononostante però, sebbene l’aim decisamente puro della famosa agenzia rappresentata appunto da una croce rossa, c’è chi non si fa scrupoli e non si pone problemi ad attaccare dal punto di vista informatico i dati ad essa legati.

A subire l’attacco a quanto pare è stato un contrattista, al quale sono stati sottratti i dati in merito 515 mila persone del programma “Restoring Family Links”, un programma della CR che mira a riunire i membri di famiglie separate a seguito di eventi avversi nella loro location base come catastrofi ambientali, guerre o altro.

 

L’esortazione diretta della Croce Rossa

A rendere quanto successo di dominio pubblico è stato per l’appunto il Comitato Internazionale Croce Rossa, il quale ha sottolineato come i dati raccolti in sostanza provengano da almeno 60 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa distribuite in tutto il mondo, all’interno del comunicato poi spicca l’appello all’umanità del responsabile del data breaching, si invita infatti a non usare in alcun modo quei dati per recare danno a coloro che ne fanno parte, dal momento che si tratta di persone che stanno già soffrendo enormemente per la loro situazione.

Questa comunicazione altro non è che una bandiera bianca che afferma come sia impossibile rimediare al danno subito, lasciando appunto come unica via d’uscita la clemenza del colpevole.

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