Matteo Bassetti ha messo le cose in chiaro per quanto riguarda la corsa della celebre variante Omicron del Covid. L’infettivologo ha parlato infatti di quanto la variante sia contagiosa ma allo stesso tempo meno pericolosa rispetto alle altre:
“La variante Omicron è decisamente meno aggressiva, ma molto più contagiosa. È evidente che questa variante colpirà tutti e quindi se ne dovranno fare una ragione soprattutto quelli che non si sono vaccinati. Sia i vaccinati, sia i non vaccinati ragionevolmente incontreranno questo virus già entro l’inizio delll’estate. Entro fine inverno e inizio primavera, avremo senza nessun dubbio l’immunità di gregge”.
Non hanno tardato ad arrivare le rassicurazioni provenienti dalla campagna vaccinale, la quale procede in maniera spedita:
“Entro l’inizio della primavera, il 95% degli italiani sarà protetto dal virus o attraverso la vaccinazione o attraverso la malattia naturale. Ricordiamo che sia la vaccinazione, sia l’immunità naturale, cioè quella che si ha dopo la guarigione, ci difendono dalle forme gravi della malattia. Poi, se anche ci contageremo due volte all’anno (con sintomi influenzali), non credo sia un problema. Il rischio resta per chi finisce in ospedale”.
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Tante polemiche poi anche per quanto concerne i soliti e classici bollettini di giornata, i quali non fanno altro che aumentare l’ansia:
“Qualcuno ha particolare libidine nel dare ogni sera questi numeri. La cosa importante, per me, è dare i numeri che servono, perché i numeri ce diamo ogni giorno oggi non hanno nessun significato. Noi diamo il numero dei tamponi positivi e non sappiamo quante sono realmente ogni giorno le persone nuove che hanno quel tampone positivo, perché magari può trattarsi di qualcuno che era già positivo il giorno prima. Non sappiamo nemmeno se quei positivi sono sintomatici o meno o a casa o all’esterno. Diamo anche il numero dei positivi in ospedale senza differenziare tra chi ha la polmonite e chi ha tutt’altro, come qualcuno che è entrato in ospedale per un braccio rotto e risulta positivo al tampone di ingresso. Dobbiamo, insomma, dare numeri che servono per capire come vanno le cose. Mi auguro che il Cts voglia cambiare presto il bollettino, anche se dubito che lo farà”.