I vari decreti emanati in queste settimane dal governo Draghi, per quanto comprensibili, hanno creato un notevole caos tra i lavoratori, che devono districarsi tra le diverse regole. Premesso che la vaccinazione anti-Covid è assolutamente consigliata a tutti coloro che non ne sono esenti per particolari motivi di salute, ed in particolare a tutti coloro che lavorano perché entrano in contatto con altre persone, ecco tutte le norme vigenti.
Cominciamo col dire che per alcune categorie professionali è in vigore l’obbligo della vaccinazione, per altre è obbligatorio il pass verde. Proviamo a fare chiarezza qui e vediamo quali sono le differenze.
Ecco gli obblighi per le varie categorie di lavoratori
L’obbligo vaccinale anti-Covid è oggi in vigore per tutte queste categorie di lavoratori:
- personale sanitario e amministrativo della sanità
- docenti e personale amministrativo della scuola
- militari
- forze di polizia, compresa la polizia penitenziaria
- personale di soccorso pubblico
- personale universitario (dal 1 febbraio, senza limiti di età)
- tutti i lavoratori over 50, sia pubblici che privati (dal 15 febbraio).
Per tutti questi lavoratori va da sé che è obbligatorio possedere ed esibire il pass super green, ovvero il certificato verde di vaccinazione o guarigione da Covid da meno di 6 mesi (qui tutte le attività in cui è obbligatorio avere il pass super green dal 10 gennaio, qui le novità dal 20 gennaio per parrucchieri ed estetiste e qui la nuova chiusura dal 1 febbraio).
Obbligo per tutti gli over 50
La novità più importante di questo inizio 2022 riguarda i lavoratori over 50. Per tutti i lavoratori dai 50 anni in su, sia del settore pubblico che privato, a partire dal 15 febbraio entra in vigore l’obbligo di vaccinazione, e quindi anche per recarsi al lavoro deve necessariamente avere ed esibire il pass verde rinforzato.
Sono esonerati dall’obbligo di vaccinazione solo coloro che non possono essere vaccinati per motivi di salute, dopo aver accertato il pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, certificate dal medico di medicina generale del paziente o dal vaccinatore, e coloro che sono guariti da Covid per meno di 120 giorni e deve quindi attendere 4 mesi prima di assumere un’altra dose.
Per gli over 50 che entro il 1 febbraio non hanno almeno iniziato il ciclo vaccinale primario o non hanno completato il ciclo vaccinale primario entro il 1 febbraio o non hanno effettuato la dose di richiamo entro i termini di validità del green pass, una tantum multa di 100 euro.
Per andare al lavoro è sufficiente il pass verde base, quindi va bene anche quello ottenuto da un tampone negativo rapido (che ha una validità di 48 ore), o molecolare (che ha una validità di 72 ore).
I datori di lavoro, dal 15 febbraio, sono tenuti a verificare le certificazioni green. I lavoratori che ne sono sprovvisti saranno considerati assenti ingiustificati e sospesi senza retribuzione, anche se manterranno il diritto alla conservazione del posto di lavoro.